Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Pedrazzoli: "Tutta la politica del centrodestra novarese è stata fortemente influenzata dalla Lega Nord sin dal luglio dello scorso anno quando, omessa a piè pari la lettura del manuale “L’arte della guerra” di Sun Tsu, venne annunciata in pompa magna la candidatura a sindaco di Alessandro Canelli. La strategia del Carroccio era chiara: bisognava fissare un parametro al quale tutti si sarebbero dovuti adeguare. Le cose, però, non sono sin da subito andate bene. Dopo pochi giorni Diego Sozzani contrapponeva alla candidatura di Canelli quella di Anna Maria Mellone dimostrando nei fatti di non voler sottomettere il suo partito a quello di Salvini. Ma ancor più grave è stata la costituzione del movimento civico di Daniele Andretta che segnava uno stacco importante rispetto ai partiti tradizionali di un certo mondo del centrodestra. Sono, poi, passati mesi di febbrili trattative durante i quali si sono palesati scenari molto diversi tra loro fino a quando l’asse Salvini e Meloni non si è consolidato anche a Novara portando a sedere allo stesso tavolo Gaetano Nastri, Gianni Mancuso ed i maggiorenti locali della Lega Nord. A questo punto il gioco sembrava quasi fatto e si aspettava solo che a livello nazionale l’anziano leader Berlusconi cedesse il comando del centrodestra ai più giovani Salvini e Meloni così da assorbire con un atto di imperio anche a livello locale Forza Italia. Così non è stato, e non solo Forza Italia non sosterrà il candidato del Carroccio ma andrà a formare una coalizione a sostegno di Daniele Andretta tagliando di fatto le gambe al candidato della Lega Nord che ad oggi si trova in una posizione di estrema difficoltà. Che il progetto politico di Canelli sia privo di originalità lo si comprende anche guardando una recente foto di gruppo dello stesso Canelli abbracciato a Silvana Moscatelli, Gianni Mancuso e Gaetano Nastri che rappresentano tutti i pregi ma anche tutti i limiti di un decennio amministrativo del quale Novara non sente alcuna nostalgia. Se al posto di Alessandro Canelli ci fosse il suo padrino politico Massimo Giordano, quella stessa foto sembrerebbe una rimpatriata dei bei tempi andati. Daniele Andretta in questi mesi ha molto sperimentato, sostenendo le primarie, ha formato il suo consenso partendo dal basso e non ha padrini politici nazionali oltre ad essere sempre presente e preparato in Consiglio Comunale. Non è passata inosservata, invece, l’assenza di Alessandro Canelli al voto dell’ultimo bilancio di previsione. Inoltre Andretta ha anche l’importante vantaggio di avere come addetta stampa Isabella Arnoldi già portavoce di Massimo Giordano e, quindi, profondissima conoscitrice del mondo leghista. Credo, pertanto, che Daniele Andretta in questo momento goda di ottima salute elettorale e che sarà insieme a Cristina Macarro uno dei possibili competitor in un eventuale ballottaggio con Andrea Ballarè".