Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Pedrazzoli: "Mi è stato chiesto di candidarmi in queste elezioni politiche e siccome il richiamo della foresta è sempre in me molto forte ho deciso di accettare ben volentieri. Questa volta indosserò la maglia della lista Civica Popolare guidata da Beatrice Lorenzin. Lo dico a beneficio degli amici di Novara Needs Heroes che dovranno forzatamente rivedere la collezione delle figurine che mi rappresentano e aggiungerne una. E nonostante sia un po’ arrugginito e immerso nel mio lavoro non ho potuto fare a meno di seguire la vita politica del nostro Paese e della nostra città. Queste saranno le elezioni della Lega di Salvini e del Movimento Cinque Stelle di Di Maio e su questo punto non ci sono dubbi. Sebbene questi due movimenti politici abbiano diversi punti programmatici in comune sono tra loro profondamente diversi. La Lega ha un messaggio politico estremamente populista e va a toccare in modo forte la pancia degli italiani facendo leva sulle paure e sulle difficoltà economiche nelle quali purtroppo versa molta parte della popolazione. La promessa di intervenire con mano ferma sul tema dell’immigrazione è accolta con molta positività così come anche quella di introdurre una riduzione drastica della tassazione con la cosiddetta flat tax. Non viene però spiegato in modo credibile come si otterranno questi risultati e con quali coperture finanziarie. I Cinque Stelle, invece, fanno leva su un altro aspetto ben accettato da buona parte dell’elettorato e cioè quello del superamento di tutta l’attuale classe politica. Lo fanno, peraltro, con una selezione dei propri candidati settaria ed in una forma, oserei dire, quasi religiosa. Condivido il pensiero di Berlusconi. Chi non segue i dettami e non rispetta i sacramenti del Tempio è fuori senza appello. Probabilmente avessi aderito a questo movimento mi avrebbero cacciato dopo neanche una settimana. Rimane, infine, la partita più difficile e cioè quella di coloro che a me piace definire realisti che oggi sono principalmente rappresentati dalla coalizione guidata dal PD. Qui il messaggio politico è il più difficile da far digerire agli elettori e cioè che i problemi del Paese devono essere affrontati senza promettere cose irrealizzabili ma con razionalità, pazienza e senso di responsabilità. All’interno di questa coalizione c’è un anche piccolo drappello di candidati della lista Civica Popolare rappresentato da quella parte di elettorato cosiddetto moderato che ben consapevole della difficoltà del progetto politico intrapreso ritiene di voler sottolineare con la propria presenza l’assoluta assenza di responsabilità nel far sì che Salvini o Di Maio possano diventare ministri della Repubblica o peggio premier".