Novara - Parte il 28 luglio alle 18.30 presso l’ex ambulatorio Asl di piazza Donatello a Novara il ciclo di incontri “Periferie, ne parliamo?” progettato dalla neonata associazione (R)esistenza Democratica, realtà di approfondimento e cultura politica fondata da Sara Paladini, Michele Savino e Mario Macchitella, che ha già destato notevole interesse nel campo del centro-sinistra novarese e regionale. Il tema scelto per gli incontri pubblici, che avranno sempre per protagonisti nomi importanti del dibattito culturale, accademico, politico e giornalistico, è quello delle periferie, intese come luogo fisico e sociale segnato dal disagio e bisognoso di rilancio, in cui l’efficacia dell’azione politica del Partito Democratico (che resta comunque il riferimento per molti iscritti all’associazione ed al quale l’associazione si propone di contribuire facendo intensamente da pungolo e fornendo una lettura critica degli eventi) si è rivelata gravemente insufficiente. Non a caso, infatti, (R)esistenza Democratica ha scelto come proprio simbolo una rosa che fiorisce nel deserto, a testimonianza della urgente necessità di preservare forza vitale e propositività in uno scenario per molti aspetti sconfortante. Prima della pausa estiva, si parte con un ospite importante, il professor Agostino Petrillo, docente di Sociologia Urbana al Politecnico di Milano, dove si occupa di conflitti, metropoli e migrazioni. Più nello specifico, fra i numerosi ambiti e interessi di ricerca, ha approfondito le relazioni tra crisi urbana e trasformazioni del lavoro, i mutamenti delle identità urbane e gli effetti che la globalizzazione ha sul contesto urbano e sulle periferie.
Tra i suoi lavori più recenti: Peripherein: pensare diversamente la periferia, Angeli, Milano 2013 e 2016; Villaggi Città Megalopoli, Carocci, Roma 2006; Identità urbane in trasformazione, COEDIT, Genova 2005.
Al termine dell’incontro, naturalmente pubblico e gratuito, ci sarà un aperitivo di saluto in vista dell’interruzione estiva e sarà possibile tesserarsi all’associazione, con una quota di adesione fissata a 5 euro nell’intento di rendere accessibile a tutti la partecipazione a (R)esistenza Democratica.