Novara - "La giornata di ieri - afferma il gruppo consiliare del Pd in Comune - è stata caratterizzata dalla riunione della II e della III commissione consiliare, convocate su richiesta del Partito Democratico per approfondire il tema del destino degli asili nido. Ne siamo usciti, purtroppo, con ancora maggiori preoccupazioni. Perché quanto temiamo, e andiamo denunciando da settimane, è stato confermato in modo inequivocabile dai documenti che ci sono stati presentati. E questo – nonostante gli sforzi quasi commoventi del comunicato della maggioranza - la dice lunga a proposito di chi mente sapendo di mentire. Perché basta leggere quanto ieri è stato prodotto dalla giunta per capire che laddove si parla di razionalizzazione e di interventi di ristrutturazione, in realtà si va a tutta velocità verso un sostanziale taglio che punta in prospettiva alla privatizzazione del servizio. Ma andiamo con ordine. Partendo da ricordare che il Comune di Novara è l’unico comune del Piemonte che ha una lista di attesa di oltre 70 bambini. 1) Il micronido Coriandolo sarà definitivamente chiuso, dato acquisto. Non lo dice il gruppo del PD, ma lo scrive nero su bianco l’assessore Bongo nella relazione che ci è stata consegnata ieri. «L'operazione di razionalizzazione - scrive l’assessore all’istruzione - continuerà con la chiusura del micronido Il Coriandolo sito in via della Riotta e frequentato da 21 bambini». I bambini attualmente in carico saranno trasferiti al nido Arcobaleno. Una operazione definitiva e senza ritorno. Ad ulteriore conferma, proprio oggi abbiamo appreso che al Micronido “Coriandolo” l’open day non verrà effettuato. Le educatrici, gli operatori sono stati informati della decisione soltanto oggi. E le famiglie che dovranno spostare i bambini all’ultimo anno di nido quando verranno a saperlo? 2) Il Nido Balconi sarà chiuso. Temporaneamente... forse (non prendiamoci in giro...). Scrive ancora l’assessore Bongo che «la proposta di chiusura temporanea dell'asilo Balconi è strettamente correlata (…) alla sottoutilizzazione dell'istituto e alla necessità di lavori di messa in sicurezza». È la tesi sostenuta dalla giunta anche in consiglio comunale. Ma non regge. Basta guardare le schede tecniche prodotte dal servizio lavori pubblici per capire che, certamente, sono necessari alcuni interventi per completare le pratiche di conseguimento del Certificato di Prevenzione Incendi, ma si tratta di “interventi di modesta entità” (pag. 19 e 20 della relazione). Anche perché (pag. 5) “negli anni passati tutti gli asili nido sono stati oggetto di profondi adeguamenti manutentivi”. In pratica i lavori da fare al “Balconi” sono riassumibIili nella sostituzione di tre piccoli parapetti in ferro di altrettante scale, nella sostituzione delle porte della cucina e in alcuni interventi sulle luci di emergenza e sul sistema di allarme. Oltre alla posa di nuovi estintori. Niente di straordinario né di epocale, tutte cose fattibili nei mesi di chiusura estiva. Ma la giunta Canelli sceglie un’altra strada: quella della chiusura. Per un tempo non chiaro né definito, perché la relazione dell’assessore Bongo parla di “possibile” riapertura dal 1 gennaio 2018, lasciando spazio a non pochi dubbi e preoccupazioni. Dal canto suo l’assessore Moscatelli “garantisce” l’apertura dell’asilo Balconi da gennaio 2018 a pieno regime… Ma come è possibile, chiediamo, riempire un asilo di 36 bambini a gennaio senza certezze sull’assunzione promessa a voce ma mai formalizzata di tre educatrici? In realtà qualche riga più sopra, sempre nella relazione dell’assessore, viene ribadita quella che per noi è la motivazione vera di questa operazione. La giunta Canelli vuole dare seguito ad una «riorganizzazione globale del settore nidi per ottimizzare le risorse» e «l'asilo Balconi ci è parso il più adatto per avviare tale processo». Si taglia. E si comincia a tagliare dal Balconi. Per intanto le iscrizioni all’Asilo Balconi vengono accettate solo con riserva. E questa incertezza determinerà un calo dell’utenza. Cosi sarà facile dire che siccome non c’è utenza l’asilo non riapre. 3) La chiusura del “Negroni” solo rinviata. La relazione dell’assessore Bongo rende giustizia anche di molte interpretazioni fuorvianti relative alla vicenda del nido dell’Ipab “Negroni”. L’immagine della giunta Canelli schierata ad imperitura difesa di una eccellenza educativa è in realtà molto più sbiadita: cavando dal cilindro un contributo economico straordinario il sindaco ha convinto il CDA dell’Opera Pia a rinviare di un anno la chiusura. «si è deciso di erogare un contributo straordinario per sostenere l'asilo nel prossimo anno scolastico 2017-18 e di prolungare la convenzione di un altro anno in modo da far coincidere la scadenza della convenzione con quella dell'appalto affidato alla cooperativa Nuova Assistenza» (pag. 2). E poi? Lo spiega sempre l’assessore Bongo. Nel corso dei prossimi mesi saranno studiate «eventuali nuove modalità di conduzione» Cosa significa? Lo ha detto in commissione al bilancio Moscatelli: la nuova convenzione con ogni probabilità sarà su un numero di posti convenzionati con il Comune ridotto all’osso, ed in graduale azzeramento. Cioè il Nido Negroni ha un destino di uscita dal sistema integrato pubblico e di sostanziale totale privatizzazione. Insomma rette che passano da € 200,00 di media a € 500.00 per tutti. Tutte le nostre preoccupazioni sono purtroppo confermate. Il quadro è molto confuso proprio alla vigilia delle iscrizioni. Il Partito Democratico respinge il penoso tentativo dei gruppi di maggioranza di intorbidare le acque usando sempre i soliti toni da comizio. La campagna elettorale è finita. Avete vinto e dovete governare, qualora ne siate capaci. Il Partito Democratico difende e difenderà sempre il sistema dei nostri asili nido, patrimonio di cultura e di professionalità, che non deve essere in nessun modo intaccato. Proseguiremo con la nostra iniziativa politica nel tentativo di bloccare questa scelta sbagliata e pericolosa".