Share |

In Piemonte non si arresta il consumo di suolo

Rossi (Pd) sul Rapporto Ispra: "A Novara va il primato della percentuale di territorio utilizzato"
Domenico Rossi

Novara - “Il report Ispra sul consumo di suolo 2023 in Italia conferma il Piemonte al quarto posto dietro Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna con 170.769 ettari di territorio consumati. Stiamo parlando della cementificazione di una superficie pari ad oltre 210mila campi da calcio in un solo anno: l’ennesima conferma di quanto sia necessario un cambiamento di rotta culturale a partire da una rigorosa programmazione su questo tema”. Lo afferma il consigliere regionale e segretario del PD Piemonte Domenico Rossi commentando i dati del report dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. “Non possiamo più rimandare di fronte ai nuovi dati dell’ISPRA” precisa il consigliere Dem, registrando che gli incrementi maggiori di consumo di suolo per l’ultimo anno si sono verificati in Veneto (+891 ettari), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643) e appunto Piemonte (+553). “Senza contare - precisa Rossi - che la perdita di capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo Ispra, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all'anno che si sommano alla diminuzione della qualità dell'habitat, alla perdita della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio e alla regolazione del clima”. 

Guardando al territorio regionale in termini assoluti la città metropolitana di Torino guida la classifica con 58.608 ettari consumati seguita dalle province di Cuneo (36.756) e Alessandria (25.414) ma è ancora una volta la provincia di Novara a primeggiare in termini percentuali con l’11% del proprio territorio (15.000 ha) ‘bruciati’ in un solo anno. “Una delle cause principali di consumo di suolo è legata agli insediamenti logistici. Solo nell’ultimo anno sono 504 gli ettari consumati con questa destinazione d’uso, quantità pressoché identica a quella dell’anno precedente (505 ha) che si aggiunge a un consumo cumulato dal 2006 di circa 5.606 ettari.” aggiunge Rossi. “In tal senso ritengo che la PDL ‘Norme per la pianificazione degli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale’ possa contribuire alla necessità di un  pianificazione oggi inesistente che punti a governare i processi di insediamento da un lato e tutelare le aree agricole e il paesaggio dall’altro. Ma non solo, la programmazione serve anche a tutelare la manifattura che rischia di essere fagogitata”, precisa il consigliere. 

“L’alternativa alla programmazione, come abbiamo già visto in passato per altri settori, è la resa alle richieste del mercato senza un equilibrio con le altre esigenze del territorio, da quelle ambientali a quelle del settore manifatturiero. Mi auguro che il Presidente Cirio e la maggioranza vogliano entrare nel merito della discussione senza atteggiamenti pregiudiziali e che si lavori seriamente a un censimento delle aree dismesse al fine di renderle disponibili per nuovi insediamenti” commenta il consigliere Dem.

“Serve una svolta prima di tutto culturale con risvolti concreti nelle nostre scelte amministrative. Se continuiamo a vivere come se il suolo fosse una risorsa rinnovabile o di cui possiamo fare a meno ipotechiamo il futuro delle giovani generazioni” conclude Rossi.