
Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Francesca Riga, referente per Novara del gruppo Giovane Italia - Forza Italia giovani: "Con tutti i problemi che abbiamo a Novara dobbiamo anche preoccuparci di sapere se offendiamo altre culture a casa nostra a discapito della nostra tolleranza e della nostra libertà religiosa.” Questo è il pensiero di Francesca Riga, coordinatrice di Giovane Italia Novara appena appreso la notizia che in alcune scuole superiori di Novara e Provincia è stato tolto il crocifisso dalle scuole proprio in questi giorni. “La maggior parte dei novaresi, come la maggior parte degli Italiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo o di pressione politica, è una violazione dei nostri principi che vengono da sempre insegnati. E’ quindi appropriato che il crocifisso si veda sui muri delle nostre scuole”. “E’ dal 2011 che a Strasburgo – continua – vi è stata la vittoria dell'Italia al Parlamento: la Corte europea per i diritti dell'uomo ha infatti assolto il Paese in quanto la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non vìola i diritti umani. Siamo quasi nel 2016 e a Novara, come sta accadendo in altre città della Regione, si deve sempre calare la testa per non urtare la sensibilità di chi non è cristiano, tralasciando tutti i favoritismi che penalizzano sempre gli italiani: ormai si fa i conti con un razzismo al contrario”. “Non sussistono elementi che provino l’eventuale influenza sugli alunni del simbolo della religione cattolica per cui, in settimana, mi recherò personalmente negli istituti a chiedere delucidazioni a riguardo e perché no? Regalando un crocifisso da riportare nelle aule delle scuole dell'obbligo che lo hanno tolto. Un mio estro? Può darsi. Ma se lasciamo passare sempre tutto, sono convinta che dopo le polemiche sul crocifisso vi sarà il divieto della benedizione pasquale, dopo arriverà il no ai festeggiamenti del Natale, a seguito la richiesta di togliere l’insegnamento della religione cattolica e via dicendo. Basta con questa troppa accondiscendenza. Se Dio offende qualcuno, suggerisco di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come il Paese di origine, perché credenti o meno, Dio fa parte delle nostra cultura. Chi non riesce ad “integrarsi” e non accetta le credenze cristiane e il nostro stile di vita allora ne approfitti per andare altrove”.