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RINNOVAMENTO, DIALOGO E CONCRETEZZA: IL PD VUOLE CAMBIARE

Emiliano Marino (Pd)

Novara - Un modello di Partito basato su partecipazione, ascolto e inclusione, «perché solo così si passa dalla protesta alla proposta, quella che presentiamo ai Circoli e ai territori novaresi». Il candidato alla Segreteria provinciale del Partito Democratico, Emiliano Marino, ha presentato alla stampa l'idea di Partito condivisa trasversalmente da autorevoli rappresentanti di tutte le aree Democratiche. Una vision che parla di lavoro, giovani, ambiente, lotta all’illegalità e alla corruzione, tutela della salute e riforme autentiche. Tra i punti principali, contenuti nella mozione Il Pd cambia davvero, pubblicata sul sito www.emilianomarino.com . «Un documento volutamente incompiuto - aggiunge Marino - aperto e commentabile on-line». Un invito diretto ai cittadini. «Nei prossimi giorni pubblicheremo la "seconda puntata" - anticipa il Tesoriere uscente - e così via fino al termine dei Congressi, quando divulgheremo la versione finale, con tutti i contributi pervenuti».

Un progetto di Segreteria innovativo, snello e orizzontale, sostenuto e costruito con tutte le forze del Partito. «Persone prima ancora che politici - prosegue Marino – che, in ambito nazionale, fanno riferimento a Civati, Renzi, Cuperlo». In platea, insieme a rappresentati della Giunta e del Consiglio comunale di Novara, al Sindaco di Trecate e a diversi Segretari di Circolo, molti rappresentati della società civile; associazioni e comitati che guardano al Pd con spirito critico, ma senza rinunciare a un entusiasmo costruttivo. Il Sindaco di Novara, Andrea Ballarè, in rappresentanza delle amministrazioni, Giovanni Pisone, presidente della Commissione speciale F35, a espressione dell’area cuperliana, Salvatore Volpe in qualità di presidente uscente dell’Assemblea provinciale. Con loro Giuseppe Volta, borgomanerese esponente dell’area Civati, Roberto Leggero, già vice segretario con delega alla Legalità e candidato alla Camera alle ultime elezioni nazionali.

«Le nostre radici affondano nel futuro, altrimenti diventano inutili e guardano al passato. Le origini sono un punto di partenza e non un muro invalicabile» Marino risponde così quando lo tacciano di essere un "rottamatore" della prima ora. «Il Partito Democratico non deve essere fondato, costruito, né riveduto: il Pd è qui, in questa sala - scandisce il Consigliere provinciale - unito attorno a un modello che si ispira ai principi di una costituente, che non teme il compromesso, perché tutela i valori comuni e non gli interessi di bottega».

Prima ancora dei propositi, Emiliano Marino ha specificato come non intende fare: «Non troverete in me una persona che detta la linea infischiandosene dei Circoli, perché le scelte si costruiscono insieme. Il Pd cambia davvero, dal basso». Comunicazione e tecnologia non fanno più paura, ma diventano strumenti determinanti per «contagiare le nostre sedi di Partito e le istituzioni con l'entusiasmo dei nostri giovani». Un "contagio" positivo per ridefinire il partito, a partire da due parole-chiave: trasparenza e lavoro.
«Come Tesoriere uscente della Segreteria, la trasparenza è stata la mia stella polare e, grazie alla disponibilità e al senso di responsabilità di tutti gli eletti, abbiamo restituito al Partito l'autonomia finanziaria».

La trasparenza come concetto concreto, perché garanzia tangibile del nostro impegno. «Un valore spesso poco percepito, ma necessario per abbattere corruzione e malgoverno», aggiunge Marino. Tematiche stringenti, da risolvere per restituire al territorio i suoi standard sociali, economici, etici. «Per contrastare la crisi, anche culturale, che stiamo vivendo, il diritto al lavoro non va soltanto sventolato, ma deve tornare al centro di un tavolo condiviso con le aziende, la scuola e i giovani». Valori democratici, quindi, ma anche meritocrazia. «Nella mia Segreteria - conclude Emiliano Marino - sarà premiata la competenza, non la fedeltà».