Novara - Salvare il pregiato riso piemontese dall’invasione del riso importato che non può certo competere in termini di qualità con il nostro prodotto. E’ questo in sintesi l’obiettivo dell’on. Gaetano Nastri, esponente di Fratelli d’Italia, con un’interrogazione rivolta al ministro delle Politiche agricole e forestali Martina, dopo che la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha recentemente approvato una risoluzione che ha previsto una serie d'interventi in ambito europeo a tutela della produzione italiana di riso. “La risoluzione della Camera è un primo passo molto importante – spiega Nastri - a livello istituzionale, a cui occorre tuttavia affiancare misure a livello nazionale volte a tutelare e valorizzare maggiormente i territori ad alta produzione risicola. E fra questi c’è indubbiamente il nostro territorio”.
L’Italia costituisce il più importante Paese produttore di riso a livello europeo, e nell'area nord-occidentale della pianura Padana che si estende nelle province di Vercelli, Pavia, Novara, e altre contigue di Alessandria, Biella, Milano e Lodi è presente una vera e propria monocoltura. “Soprattutto, la produzione italiana – aggiunge Nastri - si distingue per la qualità di eccellenza, che non ha rivali nel mondo. Sono ora necessari interventi di sostegno a favore delle imprese risicole italiane in considerazione del fatto che il settore sta maggiormente risentendo negli ultimi anni degli effetti di importazioni selvagge di prodotti extra–Ue di bassa qualità e basso prezzo. Dobbiamo assolutamente tutelare una filiera che dà lavoro a 10 .000 famiglie tra dipendenti e imprenditori”.
Il deputato novarese propone dunque al Governo di adottare misure quale, ad esempio, attraverso “agevolazioni fiscali per rilanciare un comparto essenziale sia per l'immagine del Paese nel mondo, che per tutelare un settore che contribuisce in maniera rilevante alla composizione del prodotto interno lordo”, chiedendo quindi al ministro competente “quali valutazioni intenda esprimere e se non con ritenga opportuno prevedere nei prossimi provvedimenti del Governo, misure ad hoc, volte a sostenere le imprese risicole italiane, per un settore che rischia di essere fortemente ridimensionato, con gravi ripercussioni economiche ed occupazionali per tutta la filiera interessata”.