Novara - Riceviamo e pubblichiamo dalla lista civica 'La città in Comune': "Per la lista La Città in comune la campagna elettorale si è chiusa il 5 giugno con il voto alle amministrative. Il risultato è soddisfacente, soprattutto se messo in relazione agli scarsi mezzi e al ridotto tempo a disposizione per farsi conoscere. Non lo consideriamo un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per un’idea di trasformazione e rinnovamento della città. Per questo la lista non si scioglie e i suoi componenti sono pronti a impegnarsi per trasformare la partecipazione alle elezioni in un impegno di lunga durata. "La Città in comune" continuerà a incontrarsi e a vivere come gruppo politico sia per supportare Luigi Rodini nel suo impegno di consigliere comunale che per partecipare al dibattito pubblico novarese. A chi chiede quale sarà il voto che “La Città in comune” esprimerà il 19 giugno rispondiamo che non ci piace né il programma di Canelli né il programma di Ballarè e che pertanto non appoggeremo nessuno dei due candidati. Ricordiamo bene i danni che la destra leghista ha provocato a Novara negli anni scorsi sia dal punto di vista amministrativo sia dal punto di vista della intolleranza e della prevaricazione. La nostra idea di amministrazione e di politica non corrisponde per nulla alla loro proposta. Inoltre pensiamo che molte delle posizioni espresse dalla dirigenza nazionale di quel partito siano sbagliate e dannose per la convivenza civile, per il rispetto dei diritti umani e per lo sviluppo economico della nazione. Per quanto riguarda il sindaco uscente non abbiamo dimenticato che il suo programma elettorale è incentrato sul progetto speculativo di Agognate – contro il quale hanno firmato 5.000 cittadini – e sulle promesse elettoralistiche di migliaia di posti di lavoro. Non abbiamo nemmeno dimenticato le ordinanze sull’ordine pubblico emesse in continuità con la giunta leghista. Non abbiamo dimenticato scelte amministrative del tutto discutibili come l'avere perso 2 anni per cercare a tutti i costi di realizzare un assurdo parcheggio sotterraneo o l'avere predisposto un piano della sosta trasformatosi di fatto in un'azione vessatoria contro i cittadini, né la protervia nel gestire le relazioni con la città e i suoi abitanti. Novara, invece, ha bisogno di lavoro e sviluppo vero, istanze reali di partecipazione e condivisione, di capacità di accoglienza e di convivenza, di un ambiente più sano e di fermare il consumo di suolo. Infine Andrea Ballarè non ha ancora compreso – nonostante la pesante sconfitta del primo turno – che nessuno è padrone del voto dei cittadini, e neanche noi di quello dei cittadini che ci hanno votato. La posizione de "La Città in comune" è molto semplice e l'ha ben chiarita Luigi Rodini: il nostro impegno elettorale è finito e noi non cerchiamo né accordi né posti".