Novara - La notizia della maxi-inchiesta sull’Expo, con i suoi arrestati e indagati, pone di nuovo al centro dell’attenzione la questione della legalità nell’ambito dei lavori pubblici. Ma il sistema che pare emergere è preoccupante anche per quel che riguarda il Novarese: là dove l’unico scopo è il guadagno, tutto e subito, e là dove non si bada a nulla pur di raggiungere questo obiettivo, per ché si dovrebbe badare a quel che succede da questa parte del Ticino? E’ questa la preoccupazione che manifesta Domenico Rossi, candidato Pd al consiglio regionale, che da anni segue con attenzione quel che accade in tema di smaltimento rifiuti e cave a ridosso della Lombardia. «E’ ora che l’Expo si occupi anche di quello che avviene nell’Ovest Ticino - spiega Rossi – Gli episodi di criminalità che da qualche anno (e fino all’altro giorno) si registrano sul nostro territorio e che sono legati alle discariche, alle cave, agli sversamenti illeciti, devono essere considerati come un campanello d’allarme che deve suonare anche in Lombardia. Non possiamo permettere che questa sponda del Ticino venga considerata un’enorme discarica dove chiunque lavori per Expo possa rovesciarvi quel che gli pare. All’Expo chiediamo una effettiva presa di coscienza di questo rischio e le garanzie effettive che si vigilerà affinché non si scopra, un domani, che qualcuno ha pensato bene di fare affari contro i cittadini». Lunedì a Roma si terrà una seduta straordinaria della Commissione parlamentare antimafia: «Ci sarà anche l’onorevole Davide Mattiello - aggiunge Domenico Rossi - che di quella commissione è membro e che mi ha accompagnato, sabato scorso, nel Tour della Legalità nei luoghi “sensibili” della Provincia, tra cui Romentino: sono certo che saprà farsi portavoce delle nostre preoccupazioni».
Intanto venerdì 16 maggio alle ore 21 Rossi, che è candidato per il Pd alle Regionali, incontrerà i trecatesi al Teatro Comunale.