Novara - «Si deve rafforzare una “filiera flessibile” di servizi socio-sanitari che veda al centro la persona prima ancora delle prestazioni, integrando più possibile la gestione dell’assistenza domiciliare e delle residenze sanitarie assistenziali e creando un fondo integrato a livello regionale per la gestione del relativo budget». Lo ha detto l'assessore regionale alle politiche sociali, Augusto Ferrari, durante un incontro sulle prospettive di integrazione tra sanità, Rsa e territorio tenutosi questa mattina nella sede dell'Associazione Industriali di Novara. All’incontro, organizzato dalla Sezione “Sanità e Assistenza” dell'Ain in collaborazione con la Commissione Sanità di Confindustria Piemonte, erano presenti gli operatori del settore, che hanno interloquito a lungo sia con Ferrari sia con il direttore del Distretto urbano di Novara dell’Asl, Mario Esposito su temi quali le dimissioni protette e la continuità assistenziale (Cavs), le liste d'attesa e la ricontrattazione delle quote giornaliere.
Sull’importanza di sviluppare sempre più il concetto di “territorio” come contesto per l’ampliamento dei servizi alternativi alla residenzialità si è soffermato Esposito, mentre Paolo Spolaore, presidente della Commissione Sanità di Confindustria Piemonte, ha sottolineato la necessità di provvedere a una seria e complessiva riforma del comparto socio-sanitario regionale, ponendo l’attenzione sui costi di gestione delle “Rsa aperte”, in grado di fornire prestazioni a domicilio attraverso il proprio personale. Lucia Gallo, presidente della Sezione “Sanità e Assistenza” dell'Ain, che dal 2013 riunisce 12 aziende con circa 5.200 addetti complessivi, ha evidenziato le difficoltà economiche con cui si devono confrontare soprattutto le strutture socio-assistenziali di minori dimensioni.