Torino - “Una riforma della medicina territoriale in Piemonte è certamente necessaria, ma deve essere organica e non possiamo pensare di finanziarla con dei tagli al trasporto pubblico locale”. Lo afferma il consigliere Regionale Domenico Rossi che sarà relatore di opposizione per il Partito Democratico della legge sulla medicina territoriale, in aula nelle prossime settimane. “Il lavoro in rete dei medici di medicina generale e la medicina di gruppo sono certamente obiettivi da perseguire per migliorare il nostro sistema sanitario, ma la scelta di farlo a scapito di un settore nevralgico come quello dei trasporti è inaccettabile” spiega Rossi sottolineando che “un taglio di 10 milioni, annunciato ieri in commissione, colpirebbe un comparto già in crisi, inciderebbe sui servizi ai cittadini e nell’attuale contingenza non consentirebbe il potenziamento necessario per garantire una ripresa della frequenza a scuola in sicurezza”.
“Inoltre - aggiunge il consigliere - non si può procedere sui singoli aspetti senza una riforma complessiva della medicina territoriale. Si tratta di una posizione che condividiamo con tutti i sindacati. Il Piano Nazionale di Resilienza approvato in queste ore obbliga il Piemonte a mettere in campo un piano regionale nel quale si dica con chiarezza cosa fare per le case della salute, gli ospedali di comunità, l’assistenza domiciliare e la telemedicina. Da settimane lo stiamo chiedendo e ci siamo resi disponibili a costruirlo insieme”