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Sindaco e vicesindaco rispondono all'API

Il sindaco di Novara, Andrea Ballarè

Novara - «Basta con i riti bizantini che allungano i tempi e non danno risposte ai cittadini. Abbiamo individuato una procedura prevista dalla legge, che garantisce assoluta trasparenza, rapidità nei tempi ed efficacia nei risultati. E seguiremo questa strada senza timore, certi che i novaresi, che vogliono lavori eseguiti in fretta e bene,  staranno dalla nostra parte». Il sindaco di Novara Andrea Ballarè risponde in modo diretto e senza mezzi termini ai contenuti della conferenza stampa tenuta dall’API a proposito del nuovo modello di procedura negoziata che il Comune di Novara ha adottato per l’assegnazione degli appalti di entità minore, «una tipologia di lavori – dice il sindaco – per la quale la rapidità di risposta è un elemento essenziale di valutazione». La procedura utilizzata è molto semplice: nei mesi scorsi, attraverso un bando pubblico, è stato costituito un albo di aziende interessate a partecipare alla assegnazione di appalti per lavori pubblici cosiddetti “sotto soglia”, cioè di ridotta dimensione economica. Imprese che, ovviamente, hanno le caratteristiche previste dalla legge per poter partecipare a gare d’appalto di questo genere.  Da questo elenco, ogni volta che l’amministrazione intende procedere all’affidamento di un lavoro, viene estratto a sorte un certo numero di imprese. Le imprese estratte vengono invitate a presentare una offerta per i lavori da appaltare. L’incarico viene affidato poi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

«Una procedura semplice e trasparente – commenta il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Nicola Fonzo – che ha il grande pregio di essere rapida, perché non ha la necessità dei lunghi tempi di pubblicazione delle gare d’appalto tradizionale. Una procedura che, in modo unilaterale, proprio per tenere conto delle esigenze manifestateci dagli imprenditori, abbiamo deciso di applicare a gare per importi inferiori  ai 400.000 €, mentre la legge ci consentirebbe di farlo fino ad un importo massimo di 1 milione di euro; allo stesso modo, sempre per nostra iniziativa abbiamo  stabilito di raddoppiare il numero delle ditte estratte da invitare per la presentazione dell'offerta: da 10 a 20. Con possibilità di quelle estratte, ma non assegnatarie del lavoro,  di essere reinserite nell'elenco da cui si attinge per l'estrazione così da partecipare all'estrazione per un successivo»

«Non corrisponde poi al vero – aggiunge il sindaco – l’affermazione dell’Api in base alla quale questa procedura sfavorisca le imprese del territorio.. Mi limito a questi ultimi mesi: come chiunque può vedere dall’albo pretorio on line del Comune, abbiamo assegnato quattro gare con questa procedura: per la manutenzione dell’Asilo Nido Panda (123.000 euro), per le asfaltature programmate (211.000 euro), per la manutenzione straordinaria della Palazzina di via Viglio (47.000 euro) e per la manutenzione ordinaria e il pronto intervento sulle pavimentazioni stradali (185.000 euro). Tre di queste sono state assegnate ad imprese della provincia di Novara (due di queste hanno sede nella città di Novara), solo una, peraltro la più ridotta per importo ad una impresa della provincia di Pordenone».  

«Voglio anche ricordare – prosegue Fonzo – che  abbiamo incontrato i vertici dell'Api in più occasioni e abbiamo proposto un percorso per condividere le modalità della procedura. Abbiamo anche proposto un supporto formativo che coinvolgesse i tecnici del Comune e i loro associati proprio sui criteri per la definizione dell'offerta più vantaggiosa. Tutte proposte cadute nel vuoto»

«A chi ci accusa di non sostenere l’economia locale – aggiunge ancora il sindaco – rispondo che questa amministrazione non è stata con le mani in mano. Con noi, i cantieri sono partiti: Castello, PISU S.Agabio, Mercato coperto. Se sommiamo solo questi tre appalti arriviamo a 20 milioni di euro, che nel biennio 2014/2015 daranno lavoro ad aziende del nostro territorio. Quindi, non accettiamo lezioni. E ribadiamo con forza: per noi la stella polare è l’interesse pubblico e i nostri “datori di lavoro” sono i cittadini. Quei cittadini che sono stanchi delle lungaggini e delle burocrazie borboniche e che vogliono è che il loro comune sia efficiente. Questa procedura riteniamo possa essere uno strumento adeguato e comunque non tale da giustificare le preoccupazioni espresse dall’Api. Continueremo quindi senza timori a seguire questa strada di rinnovamento, pronti, nel caso in cui gli effetti delle nuove procedure lo rendessero davvero necessario, a riesaminare la questione».