Novara - “Prima di modificare le regole sui contratti a termine, che io avrei concertato con chi crea lavoro come gli associati di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura e Coldiretti, avrei voluto vedere un piano d’investimenti su strade, ponti e ferrovie per molti miliardi. Le città sono vecchie, con sistemi energetici inadeguati, con spazi verdi inesistenti e mal gestiti. Un piano di rigenerazione urbana con poche risorse ad incentivo avrebbe creato almeno 500.000 posti di lavoro in tre anni”. Secca la risposta dell’on. Diego Sozzani, capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, ai proclami trionfalistici del vicepremier Luigi Di Maio sul tema lavoro.
“I problemi dell’occupazione non si risolvono aggiungendo burocrazia alla burocrazia - continua Sozzani - il codice dei contratti pubblici è un groviglio di lacci e lacciuoli che ingessa la competitività, in Piemonte come nel resto d'Italia. Penso, ad esempio, al tema delle concessioni autostradali e mi chiedo che cosa succederebbe se gli attuali gestori dovessero decidere di spostare i loro interessi su altri Paesi, dove fare impresa è più semplice e conveniente? Che ne sarebbe del completamento della Asti-Cuneo? E che ne sarebbe poi della TAV e della Torino-Lione, sulla quale il Governo temporeggia inutilmente".
Quindi l’appello a rivedere il codice dei contratti e degli appalti, come prima misura per arginare la delocalizzazione e rilanciare gli investimenti: “Rimettano mano prima possibile al codice degli appalti, perché i vincoli sono eccessivi e la burocrazia uccide le aziende. La legge-quadro europea in materia di appalti è molto più semplice e snella rispetto alla nostra. Evidentemente certe cose accadono soltanto in Italia. Ora la parola d’ordine è sburocratizzare”.