Novara - "Il 13 febbraio del 2015 - racconta il consigliere regionale Diego Sozzani, coordinatore provinciale di Forza Italia - presentai al Consiglio Regionale un Ordine del Giorno (http://www.diegosozzani.it/interrogazioni/odg-citta-della-salute-e-della-scienza-di-novara-ricorso-alla-concessione-di-costruzione-e-gestione/) nel quale, ripercorrendo l'intero iter della Città della Salute e della Scienza di Novara, suggerivo , per uscire dallo stato di empasse in cui versava il progetto, di attivarsi affinché fosse valutato e consentito il ricorso allo strumento della concessione di costruzione e gestione, così come già dettagliato nel Piano Economico Finanziario predisposto dall’AUO di Novara. La risposta di allora di Saitta, devo dire, mi convinse, parve logica: “Apprezzo molto la volontà propositiva e costruttiva con cui questo Ordine del Giorno è stato presentato. Penso però che un cambiamento di modalità mentre a mio avviso siamo all’ultimo miglio per ottenere il finanziamento, potrebbe pregiudicare la trattativa che stiamo portando avanti col ministero”. “2, 3 settimane al massimo – chiudeva allora Saitta - e se non avremo riscontri incontrerò direttamente il Ministro Lorenzin per avere risposte certe”. Ora due cose: la prima: che le 2/3 settimane passarono e fui costretto a ripresentare un'altra interrogazione (http://www.diegosozzani.it/interrogazioni/citta-della-salute-procedure-di-alienazione-proprieta-aso/). E anche in questo caso Saitta fu rassicurante passando la palla all’Azienda Ospedaliera. “E' chiaro che nei prossimi giorni – disse - l'Azienda dovrà compiere una scelta, e questa è una responsabilità tutta dell'Azienda, perché la stazione appaltante è l'Azienda e non la Regione. Dovrà compiere una scelta: se procedere alla vendita degli immobili oppure procedere all'utilizzo di questo patrimonio come una componente importante del piano per la realizzazione del sistema in concessione, nel senso che ha un valore e può essere messo nel piano complessivo. In ogni caso, mi è stato riferito dal dottor Minola che si sta procedendo con la valutazione del patrimonio che era stato indicato nel piano economico, in modo da avere i valori attualizzati all'anno 2015. Sulla base di questo risultato e sulla base, evidentemente, dell'accordo che si istituirà con il Governo, verrà compiuta la scelta più utile per poter avviare quanto prima le procedure, che non riguardano soltanto questa parte, poi c'è una parte per quanto riguarda il Comune, ma stiamo procedendo. Ormai, siamo alla conclusione di un lavoro che era stato, per la verità, già preparato ancora prima dell'intesa”. La seconda, fatemi capire: un anno fa non si poteva variare la procedura “all’ultimo miglio” perché vi era il concreto rischio di perdere l’intera operazione. Oggi, adducendo la scusa del nuovo codice degli appalti la procedura si può variare? E come mai, comunque queste benedette cascine ancora non son state poste in vendita? Dalla vendita del patrimonio dell'Aso di Novara, la Regione avrebbe recuperato circa 105 milioni di euro dei 330 necessari per la realizzazione dell'opera. Nonostante l'assessore dica che le procedure stanno andando avanti - con un tavolo romano in corso anche in questi giorni - la sensazione è che tutto sia fermo e che il centrosinistra giochi su più tavoli per non assumersi la responsabilità di dire ai novaresi che l'opera non si fa. Io credo che sia ora di smetterla di raccontare storie ai novaresi. Per quanto mi riguarda sono disponibile, anzi mi piacerebbe proprio, un confronto pubblico per smascherare chi da questa situazione o trae vantaggi o più semplicemente non ha il coraggio di fare o dire le cose come stanno".