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Sporting: Ballarè risponde ad Andretta

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dall'Amministrazione comunale di Novara: "Vedo che Daniele Andretta consigliere già FI, già Fratelli d'Italia, già Gruppo per Novara, già Ncd ora del PDL-che-non-c'è continua nel disperato tentativo di scrollarsi di dosso le resposabilità politiche del disastro Sporting. È una arrampicata sugli specchi clamorosa ma inutile. Le firme sulla più disastrosa operazione compiuta nella propria storia dal Comune di Novara sono impresse a lettere di fuoco. E sono la sua e quella di Gaetano Nastri. E non lo dico io. Lo dicono con molta chiarezza le 82 pagine del lodo arbitrale, che spiegano molto bene che se il contratto originario, quello voluto da Nastri e che oltre a tutti gli altri guai prevede l'utilizzo del lodo arbitrale come strumento per dirimere eventuali controversie, era di per sè diasatroso per il comune, la vera sciagura sta però nell’«Atto aggiuntivo» alla convenzione originaria firmato il 12 marzo 2009 proprio dall’allora assessore allo sport Daniele Andretta. Un documento con cui venne concesso alla società Sporting Village un primo riequilibrio delle condizioni originariamente pattuite. Se l’entità dell’indennizzo che oggi la città deve pagare è lievitata al punto fissato dagli arbitri, infatti, è proprio in conseguenza di quella scelta. Sarebbe cosa buona che chi porta la responsabilità di un così clamoroso errore, che ha creato un danno enorme alla collettività novarese, avesse almeno il pudore di tacere. E invece parlano, e anzi, si agitano sgomitando in vista delle elezioni del 2016. Assistiamo al ritorno della parte peggiore del passato. Quel “duo” Nastri-Andretta che ci ha regalato un macigno che peserà sulle finanze comunali per molti anni e che solo la nostra caparbietà, la nostra serietà e la nostra competenza hanno evitato che si trasformasse in una vera tragedia. Novara non ha bisogno di loro: appartengono ad un passato che la città ha deciso di abbandonare nel 2011. E che qualcuno si illude di riesumare con operazioni di bassa cucina lontanissime dagli interessi dei Novaresi".