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Successo per il primo appuntamento di Periferie, ne parliamo?

Protagonista all’ex Asl di Piazza Donatello il prof. Petrillo, docente di Sociologia Urbana al Politecnico di Milano

Novara - "Oltre trenta persone - affermano i soci fondatori di (R)esistenza Democratica -nonostante la città semi-svuotata dal periodo pre-vacanziero, hanno partecipato al primo incontro del ciclo di approfondimento “Periferie, ne parliamo?” progettato dalla neonata associazione (R)esistenza Democratica, realtà di approfondimento e cultura politica fondata da Sara Paladini, Michele Savino e Mario Macchitella, che ha già destato notevole interesse nel campo del centro-sinistra novarese e regionale. Il tema scelto per gli incontri, pubblici e gratuiti (mentre la quota di tesseramento all’associazione è stata fissato a soli 5 euro nell’intento di renderla accessibile a tutti), che riprenderanno ai primi di settembre ed avranno per protagonisti nomi importanti del dibattito culturale, accademico, politico e giornalistico, è quello delle periferie, intese come luogo fisico e sociale segnato dal disagio e bisognoso di rilancio, in cui l’efficacia dell’azione politica del Partito Democratico (che resta il riferimento per molti iscritti all’associazione ed al quale l’associazione stessa si propone di contribuire facendo da pungolo e fornendo una lettura critica degli eventi) si è rivelata datata o insufficiente. Mattatore della serata è stato il professor Agostino Petrillo, docente di Sociologia Urbana al Politecnico di Milano, dove si occupa di conflitti, metropoli e migrazioni. Più nello specifico, fra i numerosi ambiti e interessi di ricerca, ha approfondito le relazioni tra crisi urbana e trasformazioni del lavoro, i mutamenti delle identità urbane e gli effetti che la globalizzazione ha sul contesto urbano e sulle periferie. Anche rispondendo a diverse domande giunte dal pubblico, Petrillo ha fornito in modo chiaro e comprensibile numerosi esempi italiani, europei e mondiali di buone e di cattive pratiche urbane, strumenti più moderni per decifrare le caleidoscopiche dinamiche tra vecchi centri e nuove periferie, che si spostano e mutano in continuazione, stigmatizzando la fuga della politica da tali ambiti problematici dietro il paravento di presunte “governance” allargate che in realtà spesso vogliono dire semplicemente abbandonare gli emarginati, i deboli e i poveri a un triste destino fatto di disoccupazione, analfabetismo di ritorno ed erosione delle sempre più scarse ricchezze familiari, senza fornire sufficienti servizi sanitari, scolastici e logistici atti a contrastare il declino. Petrillo ha infine messo in guardia dai pericoli totalitari della cosiddetta democrazia diretta (o dal basso), quella che ad esempio passa dai social network e non dall’incontro tra persone, così come ha deprecato quei media che contribuiscono consapevolmente ad alimentare fobie paranoiche su una presunta insicurezza diffusa che, almeno in Europa, non trova spesso riscontro nei fatti reali e nei dati misurabili".