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UN PACCHETTO SOCIALE DAL PD

OBIETTIVO: ANDARE OLTRE L'IMPROVVISAZIONE E L'IMMOBILISMO DELLA GIUNTA CANELLI
Andrea Ballarè (Pd)

Novara - Un “pacchetto sociale” per mettere in evidenza le lacune e le incongruenze della Giunta Canelli su temi molto rilevanti per la città. Sono sette interrogazioni e due mozioni  (in allegato) già depositate ed in attesa di discussione, con cui il gruppo del Partito Democratico vuole fare luce «su uno degli ambiti in cui – dicono Andrea Ballarè, Elia Impaloni, Tino Zampogna, Rossano Pirovano, Sara Paladini e Milù Allegra – l’azione dell’amministrazione è apparsa più lacunosa, e sul quale sono state spesso assunte le posizioni più discutibili». Le sette interrogazioni affrontano temi diversi:  si comincia dal problema dei senza fissa dimora che, come hanno mostrato in questi giorni foto e reportage pubblicati sui media e sui social network, dormono in numero sorprendentemente elevato nel sottopasso della stazione mentre contestualmente non risultano chiare le scelte e i numeri in tema di utilizzo della struttura del dormitorio della Caserma Passalacqua anche in relazione al periodo invernale (emergenza freddo).

«Vogliamo poi – dicono i consiglieri – informazioni più precise su un tema sul quale la Giunta ha costruito molta propaganda: quello dei minorenni stranieri non accompagnati, tema al quale doveva essere dedicata una apposita seduta della Sesta Commissione, seduta che a quasi un mese dall’annuncio non si è ancora tenuta. Su questi stesso argomento abbiamo presentato anche una mozione».

Una ulteriore interrogazione chiede informazioni sui primi mesi di gestione del nuovo strumento di contrasto alla povertà (SIA), creato dal Governo e dalla Regione Piemonte, la cui attviità è stata tenuta molto in sordina dall’amministrazione. «E tutto questo – aggiungono – mentre in città si vedono sempre più questuanti, segno evidente della inadeguatezza e della insufficienza delle risposte che l’amministrazione riesce a dare».

«Chiediamo poi – proseguono i consiglieri del PD – aggiornamenti sulla situazione al Villaggio Emmaus nell’ex Campo Tav. La nostra amministrazione, che aveva ricevuto in eredità questa “bomba inesplosa”, era riuscita con molto impegno di studio e di lavoro concreto a predisporre linee di indirizzo efficaci per la gestione del Campo Tav. L’applicazione di quella delibera ha portato ad una significativa riduzione del numero delle persone ospitate nella struttura e ad una maggiore efficienza nella gestione della vita quotidiana, con una costante presenza degli operatori dei servizi sociali. Vogliamo sapere quale sia oggi la situazione, e soprattutto conoscere le scelte di fondo in materia da parte della Giunta, visto che in precedenti interventi in risposta a nostri quesiti, il sindaco ha accennato all’intenzione di tornare ad usare il campo Tav come risposta all’emergenza abitativa, scelta chenoi consideriamo sbagliata perché può creare isolamento e produrre esclusione sociale e devianza».

L’ultima mozione è quella di carattere più “politico”. Dopo le diverse prese di posizione pubblica, anche sui media nazionali, del sindaco Canelli sull’argomento dell’accoglienza dei profughi e più in generale sulla gestione dei fenomeni migratori, i consiglieri del Partito Democratico manifestano «un forte preoccupazione».

«Come abbiamo già avuto modo di sottolineare – dicono – il sindaco ha assecondato con le sue affermazioni rese in pubblico ed anche in televisione, una sorta di deriva ideologica sul tema dell’accoglienza e della gestione dei profughi e dei migranti. Una deriva che, mentre non ci pare per nulla accompagnata da scelte concrete di governo, alimenta invece un crescente clima di tensione che dilaga in modo particolare sui social network, ma più in generale in città. La nostra mozione, con la quale vogliamo portare nella sede propria, cioè il consiglio comunale, la discussione su questi temi, chiede in particolare al sindaco una pubblica presa di distanza dalle posizioni più oltranziste - e a nostro parere pericolose – che rileviamo in modo crescente in questi ultimi mesi».

«Assistiamo – concludono i consiglieri – ad un preoccupante immobilismo: sulle politiche sociali, come peraltro su molti altri aspetti dell’azione amministrativa, non c’è ( o perlomeno non si vede) una linea chiara, ma solo improvvisazione con evidenti cadute populiste. Ma così i problemi della città  aumentano e non diminuiscono»