Novara - Riceviamo e pubblichiamo: "Perché una lista civica della Sinistra novarese? A Novara c’è bisogno della Sinistra. Da quasi vent’anni le esperienze amministrative novaresi non offrono reale discontinuità nei programmi, nelle proposte e nel rapporto con la comunità novarese. L’infausto “modello Novara” di impronta leghista ha semplicemente calato nella realtà locale le pratiche usurate della speculazione e dello sfruttamento del territorio, senza fermare il declino della città. Progetti costosi e inutili, come lo Sporting, sono stati finanziati a spese dei cittadini e gravano ancora sui bilanci della città. Oggi, operazioni come quella che ha portato alla “semi privatizzazione” dei parcheggi pubblici, ai tentativi di speculazione su Agognate, alla totale incertezza sul futuro dell’area dell’Ospedale cittadino, alla discutibile gestione delle mense scolastiche, al totale silenzio su Villa Faraggiana, aprono a future difficoltà. Rimangono irrisolti i nodi del campo TAV, della riqualificazione dell’area industriale di S. Agabio, della messa in sicurezza di Pernate, della bonifica dell’amianto, della riduzione dell’inquinamento, dell’abbandono del Centro Sociale, del rapporto tra centro città e periferie. Nello stesso tempo manca da troppo tempo un serio impegno pubblico a favore del lavoro stabile e di qualità, del sostegno e dell’integrazione delle fasce deboli della popolazione, della formazione per i disoccupati, del territorio e dell’agricoltura, dell’ambiente e del verde pubblico. Perciò è necessaria una lista civica di Sinistra che rompa con gli schemi del passato, sulla speculazione, sullo sfruttamento delle risorse pubbliche a vantaggio di pochi, su un presunto sviluppo che distrugge il territorio, sull’irrisione e il fastidio nei confronti di chi solleva obiezioni ma avanza anche proposte alternative. Quali principi e quali metodi? Una lista civica di Sinistra ha una responsabilità più grande rispetto a tutte le altre esperienze politiche locali: deve dichiarare quali siano i suoi principi e chiarire le sue pratiche. Solo dopo aver fatto questo potrà parlare di programmi. Infatti, nella stagione politica nella quale stiamo vivendo in cui tutto si trasforma, destra e sinistra sembrano parole vuote (anche se non lo sono). Perciò, dichiararsi genericamente “di sinistra” non è sufficiente. Allora, i principi, radicati nella Costituzione della Repubblica Italiana: Uguaglianza, Solidarietà, Pluralità, Laicità, Antifascismo. Uguaglianza significa aspirare a condizioni di vita migliori per tutti, e lavorare per questo obiettivo. Solidarietà significa prendersi cura della città, in tutte le sue componenti, perché la città si prenda cura di tutti, secondo le necessità di ciascuno. Pluralità significa sapere che esistono molte visioni diverse della realtà e molte soluzioni possibili per i problemi di una città. Significa rifiutare le soluzioni “uniche” e affrontare i problemi confrontando sempre e pubblicamente le alternative. Laicità significa che la città e le sue istituzioni sono la garanzia per la vita di tutti. Indipendentemente dalle preferenze sessuali, dall'ascendenza etnica, dal credo o dalla religione. Antifascismo. La storia di Novara è una storia antifascista: il prefetto Fornara, il vescovo Ossola, i caduti di Piazza Martiri ce lo ricordano. Ma soprattutto perché il fascismo è il contrario della democrazia. Perciò chi è democratico non può che essere antifascista. Le pratiche attraverso le quali attuare i principi e realizzare i programmi: Chiarezza, Trasparenza, Ascolto, Confronto, Attenzione, Cultura. Chiarezza nell'azione politica. Dire pubblicamente quello che si intende fare e come. Dire ciò che si pensa di non poter fare. Trasparenza deve diventare lo stile dell'amministrazione e, nello stesso tempo, è l'obiettivo dell'azione amministrativa. Ascolto della voce dei Novaresi. Dei fenomeni positivi: dai giovani alle scuole, al volontariato alle associazioni. Dei fenomeni negativi: dalla disoccupazione, al degrado, all'abbandono, alla povertà, alle mafie. Confronto in un mondo complesso nessuno da solo può trovare sempre la soluzione migliore. Confrontarsi è faticoso ma nello stesso tempo è indispensabile infatti il dissenso e il conflitto sono parte integrante dei processi democratici. Le differenze di opinione vanno intese come ricchezza, a maggior ragione se espresse da settori organizzati della società civile. Attenzione per le lavoratrici e i lavoratori, per i ceti produttivi, per i bambini, le mamme e i papà, per gli anziani, per gli ospiti. Attenzione per i parchi e i giardini, per gli animali domestici e selvatici, per i monumenti i musei e i luoghi della conoscenza e del sapere. Cultura (democratica, europea, dell'antimafia) è lo strumento attraverso il quale ci si mette in grado di agire. E' la cultura che ci spinge a pensare a Novara come a una città europea e ad aspirare a pratiche e standard di vita europei. È la cultura che ci convince del pericolo rappresentato anche sul nostro territorio, dalle mafie e dalla corruzione e dal degrado che esse alimentano. La cultura dell'antimafia deve diventare elemento essenziale della classe dirigente novarese e del personale amministrativo del comune di Novara. Quali azioni e quali tempi? Ha scritto l’aderente a un’associazione novarese: “è necessario moltiplicare i luoghi di incontro in cui ci si scambia la vita”. I quartieri, le diverse zone della città devono riprendere questo ruolo fondamentale. Vogliamo una città nella quale vivere meglio e più facilmente, più verde e più ricca di iniziative diffuse. Più aperta, più tollerante, più umana e perciò anche più bella e più sicura. Non è più possibile limitarsi a osservare e criticare. Il grande patrimonio novarese delle associazioni e dei singoli, delle competenze e delle aspirazioni a un futuro diverso, deve organizzarsi in una lista civica che proponga i punti programmatici per un nuovo sviluppo di Novara, condiviso e sostenibile. Proponiamo perciò a tutti coloro che condividono lo spirito di questo documento l'organizzazione di una assemblea aperta e costitutiva della lista civica entro la fine del mese di novembre".
Tra i referenti del neonato gruppo di sinistra c'è l'ex assessore provinciale, Ugo Boggero.