Novara - Riceviamo e pubblichiamo dalla Provincia di Novara: "Entro il 30 novembre di ogni anno il Consiglio Provinciale è tenuto ad effettuare la verifica generale di tutte le voci di entrata e uscita. Il bilancio quest’anno presenta una situazione di particolare criticità. Con la verifica di settembre è stato applicato tutto l’avanzo di amministrazione disponibile, al fine di conservare gli equilibri di bilancio. Successivamente, sono stati adottati tre Decreti Ministeriali che determinano un ulteriore contributo alla finanza pubblica posto a carico delle province. Il prelievo per la Provincia di Novara ammonta ad €.2.338.659,70. Purtroppo, nonostante le revisioni di spesa effettuate, non è possibile compensare tali minori entrate in quanto si registra un andamento negativo anche con riferimento alle entrate tributarie, penalizzate dalla generale crisi economica. Pertanto, con questa variazione vengono portate in diminuzione al bilancio le riduzioni sopraindicate per complessivi €.4.112.000,74, dando atto che non permangono gli equilibri di bilancio e che pertanto sarà necessario adottare in proposito specifico provvedimento. Viene inoltre effettuata una “variazione tecnica” che dispone storni tra capitoli a saldi invariati, cioè riducendo alcuni stanziamenti, a favore di altri che non appaiono sufficienti per far fronte agli impegni da assumere. Vengono inoltre inseriti nuovi stanziamenti o vengono adeguati stanziamenti già esistenti, finanziati con entrate a destinazione vincolata di pari importo".
E’ stato comunicato ieri che la Regione Piemonte ha provveduto a ripartire, con DGR in data 24/11, il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle realtà socioeconomiche delle zone appartenenti alle regioni di confine. "Il provvedimento - spiegano da Palazzo Natta - individua quali beneficiari le otto Province del Piemonte sulla base di indicatori che si rifanno ai tassi di disoccupazione ed ai chilometri di strade provinciali. Per la Provincia di Novara l’importo assegnato è di €.682.569,20, che vengono pertanto iscritti in bilancio destinandoli, secondo le indicazioni regionali, per la difesa del territorio dal disagio socio economico e all’erogazione dei servizi riguardanti ambiti essenziali ed urgenti per il territorio quali ad esempio la manutenzione delle strade, lo sgombero della neve, la cura degli edifici scolastici".
Il Consiglio Provinciale deve adottare apposito provvedimento prendere atto che non permangono gli equilibri di bilancio ed è quindi necessario adottare in proposito uno specifico provvedimento, secondo quanto previsto dal Testo Unico Enti Locali. "L’ordinamento - proseguono dalla Provincia - prevede, dal 2012, un rimedio particolare, quello del riequilibrio finanziario pluriennale, creato con la finalità di affrontare il c.d. “predissesto”, che si verifica nel momento in cui ricorrano criticità del bilancio non rimediabili mediante gli strumenti ordinari perché, come in questo caso, dovuti, ad esempio, ad una contrazione anomala delle entrate. L’ente locale può far fronte a queste criticità attraverso l’approvazione di un piano di riequilibrio pluriennale della durata massima di anni dieci, realizzato dagli organi ordinari dell’ente, ma assoggettato a precisi requisiti e prescrizioni. Infatti, una volta deliberato il ricorso alla procedura, è necessario predisporre entro 90 giorni il piano che deve essere approvato da parte della Corte dei Conti, ed è poi soggetto a verifica semestrale in fase attuativa da parte della stessa Sezione Regionale della Corte ed è inoltre sottoposto alla costante vigilanza da parte dell’Organo di Revisione. Va notato che la Provincia di Novara non presenta deficitarietà strutturali nel senso previsto dal Testo Unico, infatti, esemplificando, l’Ente: ha riscontrato ancora nell’ultimo rendiconto un risultato positivo della gestione; non ha mai dovuto ricorrere all’anticipazione di Tesoreria; ha una spesa di personale relativamente contenuta, molto al di sotto dei parametri fissati per gli enti deficitari; ha effettuato con regolarità i pagamenti dovuti; non ha procedure esecutive in essere. Quindi, la situazione di difficoltà in cui si trova è determinata da fattori esogeni, non dipendenti dalle scelte gestionali effettuate, ma legate alla repentina contrazione delle entrate correnti che, a funzioni invariate, hanno subito una riduzione di circa il 37% rispetto all’ultimo triennio. Negli ultimi anni è stata ricercata ogni possibile forma di contenimento della spesa corrente, che ha subito un notevolissimo decremento, passando da oltre 58 milioni nel 2011 a 48 milioni nel 2012 a 43 milioni nel 2013 fino agli attuali 39 milioni, ma l’azzeramento dei trasferimenti erariali ed i prelievi dalle risorse proprie sono stati ancora maggiori. Un altro aspetto di criticità è dovuto alla penuria dei trasferimenti regionali destinati a finanziare le funzioni delegate o conferite. Infatti, nonostante che l’esercizio di tali funzioni dovesse essere finanziato da adeguati fondi regionali, la Regione ha trasferito sempre meno risorse alle province delegate. A motivo di ciò l’Ente, che ha comunque svolto costantemente tali funzioni, ha ritenuto di agire in giudizio nei confronti della Regione Piemonte per ottenere l’adempimento dell'obbligazione di garantire le risorse sufficienti, mentre già nel 2013 era stato avviato un ricorso straordinario al Capo dello Stato per le stesse ragioni. Al momento, il TAR Piemonte ha pronunciato l’ordinanza n.431 del 6 novembre 2014, con cui impone alla Regione Piemonte di assicurare, mediante l’adozione dei necessari atti, la copertura delle spese necessarie per la gestione ordinaria delle funzioni provinciali. La difficile situazione finanziaria della Provincia di Novara è aggravata dalle incognite sul riordino delle funzioni assegnate, soprattutto in relazione a servizi fondamentali di area vasta (dalla viabilità, ai Centri per l’Impiego, dalle scuole superiori, alla regolazione del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti), servizi che le Province hanno finora assicurato ai territori e ai cittadini e che ora sono nel limbo di un processo di riforma tutt’altro che concluso, pur permanendo in capo all’Ente l’obbligo di garantire nel frattempo tutte le funzioni che, per contro, non sono più adeguatamente finanziate. Quest’ultimo aspetto rende particolarmente ardua la definizione del piano di rientro in quanto, non solo incide sull’identità dell’Ente, ma determina incertezza nel suo perimetro istituzionale ed economico, che rimane indefinito nelle more della completa attuazione della Legge Del Rio, cioè fino a quando non verranno chiaramente individuate le funzioni che dovranno essere trasferite, dalle province agli enti subentranti, nonché i beni e le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all'esercizio di tali funzioni, considerato che il DPCM attuativo della Legge Del Rio, pubblicato in data 12/10/2014, non contiene alcun raccordo con gli effetti delle ingenti manovre finanziarie a carico delle province stesse".