Novara - “Siamo convinti che Massimo Giordano potrà chiarire in modo preciso e puntuale ogni addebito dell’inchiesta della quale abbiamo appreso oggi dagli organi di informazione. A Massimo, sulla cui onestà non c’è da dubitare, va tutta la nostra stima sia come uomo sia come amministratore. Prendiamo atto delle dichiarazioni del procuratore di Novara, rimane comunque qualche perplessità sulla tempistica degli avvenimenti”. Lo ha dichiarato oggi il presidente del Gruppo regionale della Lega Nord Mario Carossa a nome di tutto il Gruppo regionale leghista in relazione alle recenti notizie di indagini della magistratura novarese.
"Prendiamo purtroppo atto - scrivono l'on. Roberto Menia, coordinatore nazionale Futuro e Libertà, e l'on. Daniele Galli, deputato Futuro e Libertà - personalmente e a nome dei candidati e del partito che rappresentiamo, di quanto sta accedendo in queste ore riguardo all’indagine della magistratura a carico dell’ex sindaco di Novara, Giordano, ora assessore della giunta Cota, e di altri componenti dello staff del presidente leghista. Augurandoci che la puntuale e dovuta azione della magistratura, al cui operato guardiamo con fiducia, possa concludersi al più presto, pur sperando che le persone coinvolte possano dimostrarsi ampiamente estranee ai fatti contestati, e che il territorio novarese risulti immune dal malcostume che pare essere una prassi consolidata degli ultimi anni, non possiamo esimerci da valutazioni politiche, dovute per il profondo rispetto nei confronti dei piemontesi e dei novaresi. Alla luce di quanto sta travolgendo la maggioranza di Palazzo Lascaris – dalle note vicende delle firme irregolari, alle indagini sull’Assessore William Casoni, fino alla notizia di oggi, passando per le precedenti dimissioni di assessori apicali, per l’inconsistenza amministrativa che non ha saputo affrontare la gestione della sanità, per la sconvolgente quantità di debiti accumulati per diversi miliardi - la correttezza, il senso di responsabilità, l’onestà intellettuale e l’opportunità politica impongono alla maggioranza che sostiene Cota di prendere atto che è giunta la fine dell’esperienza amministrativa, che ora non bastano più le dimissioni del singolo assessore coinvolto e che l’inevitabile epilogo possono essere le dimissioni dell’intera maggioranza, visto che il Presidente ha l’onestà intellettuale di farlo. Solo permettendo il ritorno alle urne dei piemontesi al più presto, si potrà dare inizio a una nuova stagione per il Piemonte".