Novara - Nel mese di febbraio l’On. Gianni Mancuso ha presentato un’interrogazione che, a oggi, non ha ancora ricevuto risposta. Almeno non istituzionale, perché i fatti gli hanno già dato ragione. La questione è relativa al video contenente la ricostruzione con immagini virtuali delle fasi salienti del delitto di Meredith Kercher, che il 2 aprile 2009 i magistrati Manuela Comodi e Giuliano Mignini avevano deciso di produrre.
“ Il video - commenta Mancuso - commissionato alla società Nventa, dura una ventina di minuti, è stato proiettato una sola volta durante un’udienza a porte chiuse e non è stato nemmeno inserito nel fascicolo del processo; il tutto per un costo di € 152.320, cui si vanno ad aggiungere € 30.464 di IVA, per un totale di € 182.784”.
Il costo doveva essere sostenuto dai due imputati, ma essendo stati essi assolti con formula piena per non aver commesso il fatto, è rimasto a carico dello Stato, e quindi di tutti noi.
“ Partendo dal presupposto - continua l’Onorevole - che, naturalmente, in un processo la verità dev’essere perseguita in ogni modo, visto il quasi completo inutilizzo del video, ho chiesto al Governo se intendesse approfondire l’effettiva sua utilità e se intendesse accertare eventuali responsabilità”.
L’atto ispettivo non ha ancora ricevuto risposta, ma i due Magistrati sono ora sotto inchiesta contabile e rischiano una condanna per danno erariale.
“E’ amara la soddisfazione di aver colto nel segno – conclude Mancuso – di uno spreco di denaro pubblico, ma è necessario perseguire episodi come questo e portarli alla pubblica conoscenza”.