Share |

Videosorveglianza nelle scuole: botta e risposta Lega e Fdi-Pd

Novara - Dopo l'intervento di Ivan De Grandis (Fdi), ecco il contributo di Piantanida, Marnati (entrambi della Lega) e del gruppo La Provincia in comune, che a Palazzo Natta rappresenta il Pd. “Nella giornata di martedì 26 febbraio, in Consiglio Provinciale si è discussa la mozione, presentata dal gruppo Fratelli d’Italia che impegnava il presidente a farsi portavoce verso regione Piemonte per l’installazione delle telecamere negli asili, nelle scuole e nelle strutture per disabili. Per la lega la legge per l’installazione delle telecamere negli asili, nelle scuole e nelle strutture per disabili e anziani va approvata subito. Bisogna accendere le telecamere negli asili e nelle case di riposo, per difendere i bimbi ed anche gli anziani dalle violenze. Allo stesso modo bisogna tutelare il lavoro, onesto di migliaia di maestre, maestri, educatori, infermieri e operatori sociosanitari. Per il PD in consiglio provinciale i fondi che si dovrebbero destinare alle telecamere dovrebbero essere impiegati per la formazione degli insegnanti che compiono violenze sui bambini, gli anziani e le persone diversamente abili perché sono “stressati”. Viene travisato il buon senso” dichiara il consigliere provinciale della lega Luca Piantanida.

Prosegue il capogruppo in consiglio comunale Matteo Marnati: "Come spesso accade, il PD novarese, vive sulla luna, dimostrando con idee strampalate di non saper affrontare i problemi con decisione . Le telecamere negli asili nido sono imprescindibili per garantire che non avvengano più casi di violenza pertanto siamo in attesa che questo governo approvi questa legge. Non possiamo permetterci di gettare Soldi pubblici per la formazione di docenti stressati”.

"Marnati, De Grandis e Piantanida - scrivono dal gruppo La Provincia in comune - vogliono "militarizzare" le scuole, e come di consueto fanno circolare strumentalizzazioni e fake news per distogliere l'attenzione dal problema reale, ovvero quello di creare un ambiente sereno per bambini e insegnanti, basato sulla fiducia delle famiglie nei confronti della scuola. Noi non vogliamo una scuola militare, dove un "grande fratello" vigila su bambini e maestre, con buona pace della privacy e delle norme che regolano il lavoro che vietano, salvo specifiche condizioni, il morboso utilizzo di telecamere di controllo. Il nostro spirito è quello di tutelare i lavoratori e i soggetti più deboli, senza dover ricorrere a strumentazioni che hanno il solo scopo di diffondere il clima della paura e del sospetto. La videosorveglianza toglie a priori la fiducia alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che si dedicano tutti i giorni con passione e dedizione al lavoro di cura dei nostri bambini ed anziani".