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“Ingiustizia è fatta! Battisti è libero”: incontro con Torregiani a Trecate

Trecate - “Dopo aver appreso con sconcerto e indignazione la notizia della scarcerazione del terrorista Cesare Battisti, votata a maggioranza dal Tribunale Supremo Federale del Brasile - ci scrivono i consiglieri comunali di minoranza Federico Binatti, Andrea Crivelli, Giorgio Capoccia e Tiziano Casellino - abbiamo presentato per il prossimo Consiglio comunale di Trecate una mozione di condanna della scarcerazione di quel volgare assassino che è Battisti e ci siamo attivati affinché altri consiglieri presentino analoga mozione nei loro rispettivi Comuni: reputiamo importante che le Istituzioni mandino un segnale esterno di solidarietà, poiché le menzogne che hanno caratterizzato questa vicenda fino a questi suoi ultimi sviluppi non possono nascondere l’indignazione di una intera Nazione che ritiene Battisti un criminale che deve scontare in Italia la pena che gli è stata comminata. Per questi motivi abbiamo inoltre deciso di promuovere un incontro pubblico con Alberto Torregiani, figlio di una delle vittime della follia omicida del gruppo terroristico Proletari Armati per il Comunismo”.

L'incontro si tiene nel Teatro Comunale in piazza Cavour lunedì 20 giugno. L'ingresso è libero.

"Alberto Torregiani - si legge nel suo sito www.albertotorregiani.org - nasce a Novara il 19 febbraio del 1964. La sua non è stata quel che si può definire "una vita facile". Quando la malattia lo priva della madre e del padre, viene amorevolmente adottato, insieme alle due sorelle, dalla famiglia dell'orefice milanese Torregiani. A quindici anni, spensierato e felice, studia e gioca al pallone come tutti i suoi coetanei, sino al giorno in cui la follia omicida di un gruppo armato terroristico (P.A.C.) gli "ruba" anche questo genitore e lo condanna per il resto dei suoi giorni su di una carrozzina. Dopo oltre venticinque anni da quel giorno "maledetto", ritornato alle "cronache" per via del caso Battisti, attraverso il libro "Ero in guerra ma non lo sapevo", trova la forza e la tenacia di "raccontarsi". Dal 2007, lascia il lavoro per dedicarsi completamente nella sua opera di diffusione di GIUSTIZIA attraverso presentazioni, convegni pubblici e nelle scuole. Apprezzato per la sua capacità e pacatezza nella sua "missione", è ricevuto da varie personalità culturali e politiche, tra cui il presidente francese Sarkozy, il presidente della Repubblica Napolitano, vari Ministri ed il Primo Ministro Berlusconi. Nel 2008 viene insignito del premio "Ambrogino d'Oro" dalla città di Milano".