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5 Stelle trecatesi contro il gioco d'azzardo

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo da Silvana Esther Corigliano, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: "La sera di giovedì 3 novembre durante la commissione consiliare urbanistica, commercio, attività produttive, agricoltura e artigianato, lavori pubblici, ambiente, protezione civile, affari inerenti frazione di San Martino è stata discussa la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle di Trecate riguardante l’adozione di misure finalizzate alla prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo. Considerato che la dipendenza patologica dal gioco d’azzardo è diventata una vera emergenza sociale e sanitaria che condiziona non solo la persona ma anche tutta la sua famiglia abbiamo pensato di proporre questa mozione per contrastare questo problema. Problema contraddittorio visto che da una parte lo Stato agevola il gioco d’azzardo e dall’altro finanzia centri di cura specialistici per curare le persone dipendenti. Si stima che in Piemonte nel 2014, ogni abitanti, neonati compresi abbia speso nel gioco d’azzardo ben 1122 euro. Nella nostra regione sono presenti 37 mila slot machines, una ogni 120 abitanti. Il numero di persone trattate aumenta e preoccupa soprattutto il coinvolgimento dei giovani tra i 14 e 19 anni. Considerata la legge regionale 9/2016 abbiamo proposto di recepire la normativa regionale tramite apposita ordinanza obbligando agli esercizi di accendere le slot machines in alcuni orari (dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 23), di vietare il gioco d’azzardo ai minori, di vietare di oscurare le vetrine dei locali con pellicole, tende o manifesti, di aprire o mantenere in esercizio nuove sale gioco a 500 metri di luoghi sensibili (luoghi di culto, scuole, palestre, ecc.), di vietare pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco e intraprendere le azioni necessarie di vigilanza e controllo sull’osservanza della normativa. I consiglieri di maggioranza invece, hanno proposto di applicare mediante ordinanza le seguenti azioni: dare precisa e puntuale applicazione a quanto previsto alle distanze da luoghi sensibili, ad individuare altri eventuali luoghi sensibili, a vietare l’oscuramento delle vetrine, a prevedere limitazioni temporali all’esercizio del gioco coinvolgendo e sensibilizzando sul tema le associazioni di categorie e altri comuni limitrofi e vigilare sull’osservanza del divieto di utilizzo di slot machines per minori. A mio avviso sono misure limitate e scarse di fronte al grave problema sociale. Non evidenzia una posizione ferma e chiara da parte dell’amministrazione al contrasto di questa patologia. Inoltre durante la discussione è emerso ciò che era stato messo in atto dalla precedente amministrazione e cioè un contributo ai commercianti che avessero rinunciato all’installazione delle slot machines. Credo che nessun commerciante rinuncerebbe in cambio di quel contributo comunale (circa 350 euro), inoltre perché utilizzare quel fondo di 10.000 euro, in questa maniera quando dovrebbero essere tutelate le persone con patologia di dipendenza? Riflettendo tali fondi potrebbero essere utilizzati per sensibilizzazione della cittadinanza, per le cure dei pazienti e per iniziative di contrasto. La discussione continua, tra quindici giorni, nella prossima commissione".