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Albanese: Supermercato a Cerano? Una colossale bufala!

Cerano - Nuovo intervento di Alessandro Albanese, consigliere d'opposizione (Cerano Riparte) contro l'Amministrazione del sindaco Flavio Gatti: "Una grande bufala: non si tratta del bovino con il cui latte si produce la nota mozzarella, bensì del supermercato che si sarebbe dovuto realizzare a Cerano. Sbandierato in campagna elettorale ed addirittura inserito nel programma della lista "Per Cerano" del sindaco Gatti con tali precise parole: "NUOVO SUPERMERCATO - Una struttura di medie dimensioni è indispensabile, grazie alla nuova variante al PRG, il cui iter è già avviato, potrà finalmente insediarsi in una posizione facilmente raggiungibile"; successivamente annunciato dal sindaco di Cerano che in Consiglio comunale ne ha prospettato la realizzazione entro la fine del 2015. Fino ad arrivare alla concretezza dei fatti: rispondendo ad una mia interrogazione presentata lo scorso 29 giugno circa le motivazioni per cui nessun lavoro in merito era avviato, il sindaco Gatti ha risposto che non vi è stata nessuna acquisizione dell'area destinata all'attività commerciale; al lato pratico, quindi, non manca qualche dettaglio ma un passaggio fondamentale, appunto l'acquisizione dei terreni. Per approfondire ulteriormente la questione, ho presentato un'altra interrogazione chiedendo se fosse pervenuta in Comune una domanda di permesso di costruire o se fosse stata siglata una convenzione per la realizzazione del supermercato; con risposta scritta datata 25 settembre a firma del vicesindaco e assessore all'urbanistica Massimo Fusetto, mi è stato comunicato che non risulta depositata alcuna domanda di permesso di costruire e che nessuna convenzione è stata siglata per la realizzazione del supermercato. Riassumendo: della struttura commerciale di cui molto si è parlato ed intorno alla quale si è creata non poca aspettativa in paese, non vi è traccia concreta e riscontrabile! Appurato quanto sopra, rimangono dei nodi da sciogliere: perché si è proceduto in modo così deciso addirittura votando due volte la variante al Piano Regolatore in Consiglio, variante che ha comportato dei costi per il Comune, senza che ci fosse nulla di concreto? Da parte di chi è stata prospettata la realizzazione della struttura commerciale nell'area oggetto della variante? E su quali presupposti, visto che l'area non è stata acquisita da nessuno e nessuno ha fatto richiesta del permesso di costruire? Ritenendolo un dovere da parte di chi esercita il ruolo di consigliere in minoranza, farò tutto il possibile per trovare tutte le risposte che ancora mancano".