Cameri - "Ho letto qualche giorno fa - ci scrive Bruno Balzani, segretario cittadino della sezione de La Destra a Cameri - un articolo nel quale, intervistate alcune commercianti del paese, si faceva il punto sulla liberalizzazione delle licenze. Ognuna di loro ha espresso il proprio pensiero e ogni una di loro ha ragione, da chi ha detto che il sabato Cameri è un paese deserto, a chi sostenuto che le liberalizzazioni agevolano solo le grandi compagnie. Ragionandoci su, in effetti, Cameri al sabato è deserta, perché? Perché non si è mai proposto un piano, un progetto per attirare la gente da fuori, piuttosto che far uscire i nostri concittadini? In piazza Dante e in tutto il paese di Cameri i parcheggi liberi son davvero troppo pochi, non si può pensare che la gente faccia shopping se non sa nemmeno dove poter mettere la propria auto. Una tra le vie principali, la via Novara, è stata transennata con paletti che di fatto impediscono la sosta anche per pochi secondi, ma altrettanto di fatto sono un pericolo, sarebbe stato sufficiente creare una pista ciclabile che comunque vieta di per se la sosta delle automobili, si sarebbe resa più sicura la strada visto che chi va in bici non sarebbe più giunto contromano, semmai avrebbe sfruttato la pista. Oltretutto nella stessa via (dove han già cessato l’attività in tre) non è mai stata creata un’area carico/scarico per tanto diventa scomodo per i commercianti adempiere a tali operazioni! Pertanto è vero che liberalizzare le licenze potrebbe essere una mossa, ma prima sarebbe il caso di proteggere e tutelare i piccoli imprenditori, coloro che non possono permettersi di assumere e nemmeno accedere agli ammortizzatori sociali nel caso di perdite. Dovremmo aiutare i piccoli commercianti creando e non ostacolando il loro commercio. Dovremmo impedire alle imprese di assumere e licenziare come meglio credono, con contratti a tempo determinato che però durano quinquenni. Oppure chiudere e riaprire cambiando la ragione sociale e spalmare il debito acquisito in precedenza. Quando si hanno idee che permettono un’evoluzione al mercato e al lavoro bisogna necessariamente tener conto di tutti i pro e i contro, di ogni aspetto che questa evoluzione comporta, perché se è vero che liberalizzare vuol dire avere i negozi sempre aperti è altrettanto vero che i piccoli commercianti non possono permetterselo, per tanto sono costretti a rimedi drastici a discapito delle proprie imprese. Senza voler strumentalizzare i drammatici eventi, quali suicidi o tentati suicidi, di imprenditori devastati sia dai debiti che dalla pressione fiscale, l’ottima idea non è quella di liberalizzare le licenze, ma trovare una formula di tutela delle aziende già esistenti. Sgravi fiscali o agevolazioni bancarie sarebbero già un bel passo avanti per evitare mali estremi e di conseguenza estremi rimedi".