Trecate - "Trovo sconsiderato - scrive il sindaco di Trecate, Federico Binatti in risposta ad una precedente lettera in redazione scritta da Sergio Amidani - da parte del signor Amidani, utilizzare una tragedia quale è stata l’epidemia Covid-19, che purtroppo non è ancora superata, per un attacco politico. Intendo rispondere punto per punto alle accuse mosse sul bilancio del Comune di Trecate spiegando come le sue conclusioni non sono valide, ma non posso accettare che venga strumentalizzata una tragedia di tale portata. La stoccata finale per cui, cito testualmente, per la mia Amministrazione “il Covid-19 è stata una vera e propria “botta di culo” non è solamente vergognosa, ma, soprattutto, è una profonda mancanza di rispetto verso tutti coloro che hanno lottato in prima linea contro questo virus e verso tutti coloro che hanno sofferto perché contagiati o perché hanno perso un proprio caro. Non intendo, quindi, raccogliere provocazioni politiche su questa immane tragedia che sta mietendo vittime in tutto il mondo e che ha portato serie difficoltà, anche di tipo sociale ed economico, a molti concittadini trecatesi. Un buon lettore di bilancio non può tuttavia soffermarsi unicamente sul risultato finale emergente dal conto economico, che risulta particolarmente penalizzato nel 2019 dal metodo di calcolo ordinario del fondo crediti dubbia esigibilità. Confrontando tali voci sulle due annualità emerge immediatamente l’impatto sul risultato dell’esercizio 2019. Non bisogna dimenticare che per un ente pubblico la contabilità economico patrimoniale ha valore solo conoscitivo e che la voce su cui concentrarsi è l’avanzo di amministrazione. Nel 2019 ammontava ad € 5.090.471,24 € di cui 4.590.346,93 accantonati per legge al fondo crediti di dubbia esigibilità. Il risultato di amministrazione è crescente negli anni e una quota importante è sempre stata rappresentata proprio dal fondo crediti dubbia esigibilità. L’importo così significativo risultante dall’ultimo rendiconto deriva non solo dalla modalità di calcolo ordinaria, da applicarsi inderogabilmente dall’anno 2019, ma anche e soprattutto da una gestione non incisiva di recupero dei crediti degli anni precedenti che ha eroso l’avanzo libero del 2018. Infatti nel 2019 l’Amministrazione ha applicato 1.080.663,79 € di avanzo di amministrazione di cui 580.637,63 avanzo vincolato, 9.845,12 avanzo accantonato, 490.181,04 di avanzo libero. Il “fieno in cascina” cui si riferisce il sig. Amidani è ovviamente l’avanzo libero: siamo quindi obbligati a spiegare che l’avanzo libero al 31 dicembre 2018 era pari a € 622.106,48 e nell’anno 2019 è stato applicato per € 490.181,04 di cui 300.000 € per la costituzione di un fondo crediti specifico per le insussistenze TARI annualità 2014 – 2015 – 2016 e € 190.181,04 € una tantum per le maggiori spese straordinarie sostenute dal CISA Ovest Ticino nel 2018/2019, che hanno coinvolto tutti i Comuni consorziati. Forse è sfuggito che l’avanzo libero è stato applicato non per “coprire il buco” del bilancio 2019, ma per poter eliminare una cifra “importante” di crediti tributari TARI 2014 -2015 -2016 oltre a € 168.321,26 per IMU 2012 perché inesigibili o insussistenti. Quanto alla critica del Sig. Amidani circa la sovrastima delle entrate in sede di preventivo, si suggerisce di dare approfondita lettura - come farebbe un attento e acuto lettore di bilanci - a tutti i documenti facenti parte del rendiconto. I prospetti di confronto delle entrate tra previsione iniziale, previsione definitiva e dati del rendiconto non fanno giungere ad una valutazione di sovrastima delle stesse. Suggerisco quindi al sig. Amidani, visti i numerosi libri presenti nella Biblioteca civica, di darsi a letture più amene!"