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Binatti: Felice per l'inasprimento delle sanzioni che disciplinano i furti in abitazione e le rapine

“Tre gli emendamenti depositati in Commissione Giustizia al Disegno di Legge di riforma del Processo Penale: un’idea che ha sempre sostenuto con forza il Viceministro della Giustizia Enrico Costa e che adesso è stata realizzata”

Trecate - “I furti in abitazione e le rapine - afferma il Viceministro della Giustizia Enrico Costa - sono reati di forte allarme sociale: creano infatti disagio e preoccupazione nei cittadini. In un momento di crisi economica questo rischia di essere il colpo di grazia per chi è già in difficoltà. Se in Italia, come ha rivelato recentemente il Censis, viene svaligiata un’abitazione ogni due minuti, se il fenomeno ha subito un incremento negli ultimi 10 anni addirittura del 127%, è evidente che occorre mettere in atto misure di contrasto più efficaci. Accanto alla prevenzione, è infatti necessario introdurre degli accorgimenti normativi che permettano di garantire pene certe ed effettive per gli autori”.

Gli emendamenti depositati prevedono un innalzamento della pena minima per il furto in abitazione, che viene portata a 3 anni di reclusione (oggi è 1 anno). La pena massima è mantenuta a 6 anni.

Nel caso di aggravanti, la pena minima sale da 3 a 4 anni, mantenendosi a 10 nel massimo.

Innalzamento della pena minima anche per il delitto di rapina, attualmente punito con la reclusione da 3 a 10 anni: il minimo sale a 4 anni.

La rapina aggravata è invece punita nel minimo con 5 anni di reclusione, anziché con gli attuali 4 anni e sei mesi. La pena massima è mantenuta a 20 anni.

“L’aumento delle pene - precisa il Viceministro della Giustizia - non è una misura esclusivamente repressiva. L’obiettivo primario degli interventi è infatti, soprattutto, garantire l’effettività della pena per gli autori. Troppo spesso, infatti, le sanzioni comminate si rivelano inadeguate rispetto alla gravità dei fatti, in quanto subiscono sostanziosi abbattimenti per effetto di meccanismi processuali e circostanze attenuanti. In molti casi, i responsabili tornano in circolazione con effetto quasi immediato, vanificando il lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine ed esponendo i cittadini a nuovi rischi”.

“Questi odiosi reati – prosegue il Consigliere Comunale di Trecate e Consigliere della Provincia di Novara Federico Binatti - non sono soltanto una questione di patrimonio, ma toccano l’intimità e la serenità delle persone. Dobbiamo servire il nostro Paese con coraggio e grande spirito di servizio affinché venga garantita la certezza e l’effettività della pena per i responsabili senza se e senza ma. Organizzeremo certamente altri incontri a Trecate per confrontarci direttamente con il Viceministro sul tema della sicurezza, della legalità e sui problemi della nostra Città”.

“Crediamo fermamente in una politica fattiva di sicurezza e non fatta da soli proclami e apparenze – conclude il Portavoce del “Comitato Trecate Città Sicura” Giovanni Varone – e continueremo così a comunicare direttamente e ascoltare attentamente le istanze dei cittadini e a lavorare con la massima determinazione e passione per il bene di Trecate”.