Trecate - Si annuncia un Consiglio comunale piuttosto caldo quello che andrà in scena questa sera, martedì 31 maggio, nel Salone delle Feste di Villa Cicogna. Oltre all'esame del Bilancio, all'ordine del giorno ci saranno anche alcune interrogazioni presentate dalla minoranza. Tra queste c'è anche quella promosso da Giorgio Capoccia (Lista Capoccia) sul tema "residenza amministratori". "Il documento - spiega lo stesso Capoccia - metterà in luce tutte quelle situazioni particolarmente furbesche che alcuni usano per trarre vantaggi economici, al limite della legalità (anche al di sotto del limite). Oggi in consiglio comunale sarà discussa dalle ore 21".
Nel testo si legge: "Visto che da diversi anni, la nostra città, è Amministrata da non residenti a Trecate; che quanto previsto dalla legge in vigore, avere la residenza e provvedere al relativo cambio quando si cambia la propria dimora abituale è un obbligo imposto a tutti. Secondo quanto riportato dal Codice Civile, infatti, è obbligo di tutti i cittadini chiedere per sè e per le persone su cui esercita la patria potestà o la tutela l’iscrizione all'anagrafe del Comune di dimora abituale e dichiarare eventuali cambiamento; che pur essendo imposto l’obbligo di residenza e di comunicazione di eventuali cambiamenti in merito, vi sono casi 2021 in cui non è obbligatorio fare il cambio di residenza anche se si tratta di casi molto circoscritti. Non è, infatti, obbligatorio fare il cambio di residenza solo ed esclusivamente quando la dimora abituale cambia per un breve periodo di tempo predefinito; che è vero, infatti, che in questi casi ci si trasferisce in altra dimora, ma poiché si tratta di un periodo di tempo determinato e non di un trasferimento definitivo, la nuova dimora non è considerata dimora abituale per cui il cambio di residenza non è obbligatorio. Considerato che la residenza è, per definizione di legge, il luogo in cui un soggetto fissa la propria dimora abituale e dove vi abita stabilmente; è obbligatorio per tutti coloro che si stabiliscono a vivere in un determinato luogo fissarvi la propria residenza perché è proprio grazie alla residenza che si può usufruire di una serie di servizi, come medico di base, eventuale pediatra per i figli, relativa iscrizione a scuola, ecc.; Per legge, la residenza deve coincidere con la dimora abituale, quella cioè ove il cittadino vive per gran parte dell’anno. Quindi, ogni volta che si sposta la dimora abituale esiste l’obbligo anche di cambiare residenza. Avere una residenza implica anche obblighi fiscali, per esempio il pagamento delle imposte locali, come la Tari sui rifiuti, il bollo sull’auto, ecc,; la legge impone che il cittadino o nucleo familiare debba comunicare il cambio di residenza entro 20 giorni dal momento in cui avviene il trasferimento nel nuovo Comune. La definizione di pubblico ufficiale si ricava dall'art. 357 del c.p.. E' tale colui che esercita una funzione legislativa, amministrativa o giudiziaria con o senza rapporto di impiego con lo Stato, temporaneamente o permanentemente (come ad esempio i notai, i segretari comunali, sindaci consiglieri comunali, etc.). È vietato dare al Comune una residenza diversa da quella effettiva ossia da dove si vive abitualmente. Sono, quindi, illecite le pratiche rivolte a sposare la propria residenza solo al fine di usufruire di benefici fiscali legati alla prima casa o alla cosiddetta «abitazione principale». S'interroga il sindaco affinché riferisca al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, se sia a conoscenza di Amministratori che ricadano nella casistica, cioè di non aver assolto un obbligo previsto per legge; affinché riferisca al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, se è a conoscenza di quanto prevede la legge in materia; affinché riferisca al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, se abbia mai provato a quantificare le mancate entrate del Comune di Trecate, dovute al mancato rispetto delle Legge; affinché riferisca al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, se crede che si possa essere o si stia configurando un danno erariale nei confronti del Comune di Trecate; affinché riferisca al Consiglio Comunale se, il funzionario preposto si sia già attivato o si stia attivando, per garantire il rispetto della legge, anche per non incappare in prima persona, in azioni che la renderebbero responsabile con la conseguente ricaduta delle sanzioni, qualora accertata; affinché riferisca al Consiglio Comunale, se abbia, dopo le verifiche del caso, preso le dovute azioni, al fine di evitare che si protrarre nel tempo tale condotta; affinché riferisca al Consiglio Comunale, se a suo giudizio, tale atteggiamento protratto nel tempo, sia a suo giudizio moralmente, eticamente, giuridicamente corretto; affinché riferisca al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, qualora prenda le distanza da condotte non regolari, se vale, in questo caso, una sua vecchia affermazione “chi sbaglia paga!”. Con la presente si chiede di inserire tale interrogazione a risposta orale nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale".