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Capoccia, i perché e i per come dell'addio a Binatti

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo da Giorgio Capoccia, ex vice sindaco di Trecate, rimosso dal suo incarico lo scorso lunedì 26 febbraio dal sindaco Federico Binatti poco prima del Consiglio comunale che doveva discutere del Bilancio e dell'istituzione di una commissione che indagasse sulla cosiddetta 'questione pacchi' alle famiglie meno abbienti di Trecate.

"Sono stato abituato, attesa la mia rigida educazione militare, a non discutere le disposizioni impartite dai miei superiori gerarchici, anche se queste possano essere non condivisibili ed anche se le stesse comportino l’assunzione di responsabilità pur in assenza di colpe specifiche.

L’impegno politico ed amministrativo non sono però una caserma e, dunque, contravverrò al mio abituale stile per fornire alcune doverose precisazioni in merito ad una vicenda che, con mia enorme sorpresa, sta travalicando i limiti del normale dibattito politico e della doverosa dialettica interna ad una maggioranza unita ma composta tra forze diverse, e dell’ancor più legittima dialettica tra forze di maggioranza e forze di opposizione.

Uno strappo alla mia rigorosa regola che, infine, è motivato dall’esigenza di dare risposte a chi, in tanti anni di impegno politico, mi ha sempre testimoniato fiducia e vicinanza, apprezzando in primis le doti umane, oltre a quelle politiche o amministrative.

Tutto nasce, come noto, dall’organizzazione di un evento che, indiscutibilmente, ha riscosso un enorme successo, dando risalto e lustro alla nostra Trecate, combinando la valorizzazione di un prodotto locale come il riso con eventi che hanno rallegrato e fatto stare insieme, con gioia, i nostri concittadini.

Un evento tra i tanti organizzati dalla nostra Amministrazione, che sta cercando – con lo sforzo di tutti i suoi componenti e la dedizione e la competenza dei propri dipendenti – di dare di Trecate una immagine nuova e diversa.

Un evento che, probabilmente, proprio per il suo inaspettato successo, ha fatto sorgere invidie e dissapori.

Come tutti gli eventi, la vera difficoltà è stata quella di reperire i fondi necessari all’organizzazione dello stesso, senza gravare, o senza gravare eccessivamente, sulle casse comunali e, dunque, sulle tasche dei cittadini.

Il sottoscritto, proprio in tale ottica, ha verificato che l’Ente rischiasse di perdere alcune prestazioni da parte della Società Markas, che gestisce il servizio mensa essendo risultata aggiudicataria di un bando pubblico, bandito peraltro dalla precedente amministrazione comunale.

Detta Società, in aggiunta al servizio principale, si era contrattualmente impegnata a fornire un determinato numero di pacchi alimentari da destinare a famiglie bisognose, nonché a fornire il rinfresco in occasione di eventi organizzati o patrocinati dall’Ente, per un numero determinato di occasioni annue.

Niente era stato però previsto qualora detti eventi non fossero stati organizzati e, dunque, dette prestazioni non fossero state richieste.

In sostanza, l’Ente avrebbe perso tale utilità, senza che la Società fosse obbligata a conferire al Comune l’equivalente in danaro.

Situazione che era prossima a verificarsi, atteso che il Comune aveva usufruito – per l’anno 2017 – solo in minima parte di tali servizi aggiuntivi, non avendo in programma – peraltro – altri eventi del genere.

La “colpa” dello scrivente sarebbe stata quella di aver impedito tale danno, richiedendo alla predetta Società la disponibilità a quantificare l’importo dei servizi residui – di cui l’Ente non avrebbe certamente usufruito – ed a “recuperare” gli stessi sotto forma di cambio di prestazione dell’evento in questione.

Tale richiesta e le successive risposte affermative della controparte sono state inviate tutte mediante posta certificata, a dimostrazione della massima trasparenza con cui tutto è avvenuto.

Atti che erano a disposizione del Sindaco e della maggioranza e che sono stati, proprio per tale scelta di trasparenza, a disposizione della minoranza consiliare tramite un banale accesso agli atti.

Mai, lo ribadisco, si è “barattato” l’aiuto alle famiglie più deboli – rappresentato dalla consegna dei pacchi alimentari – con la sponsorizzazione di un evento, atteso che ad essere stati monetizzati sono stati esclusivamente i predetti servizi, di cui – lo si ribadisce – l’Ente non avrebbe usufruito, perdendo dunque una utilità.

Né è dimostrazione che il Sindaco, giustamente, abbia ribadito che tali aiuti saranno regolarmente erogati.

In aggiunta, perché questo volutamente lo si è dimenticato, i bisognosi di questa città hanno anche visto destinarsi il ricavato di alcune delle attività dell’evento, a dimostrazione anche della costante attenzione a chi versa in condizioni disagiate.

Questi i fatti, già noti da sempre a chi è stato in prima fila quando si trattava di guadagnare la visibilità che tale evento ha creato, ma che ha preferito defilarsi quando si è trattato di dire, con estrema facilità, le medesime coseche oggi lo scrivente si permette sommessamente di far rilevare.

Chi sbaglia, paga. Afferma il Sindaco Binatti. Io ho sì sbagliato, lo ammetto, ma solo nell’aver dato troppo impegno e troppa lealtà a questa Amministrazione, pagando non tanto con la revoca – che, per chi fortunatamente non vive di politica, sarà un fatto presto dimenticato – ma con tutto il tempo tolto alla mia famiglia, che ringrazio per la vicinanza in questi giorni non certo facili anche per chi, come me, ha le spalle abbastanza larghe.

Certamente, sotto questi profili, il Sindaco Binatti non rischia di sbagliare".

Giorgio Capoccia