
Trecate - «La gatta frettolosa fa i gattini ciechi» recita un noto proverbio. E quello che è accaduto durante l’ultima seduta del consiglio comunale è la prova che la saggezza popolare spesso ha ragione. «Binatti ha risposto in quattro minuti sull’ipotesi di un possibile rimpasto di giunta, confermando che la maggioranza è forte e coesa e che mai c’è stata da parte sua l’ipotesi di un rimpasto» spiega Filippo Sansottera, primo firmatario di un’interrogazione dove insieme ai colleghi di minoranza chiedeva di riferire in aula in merito alla possibile sostituzione tra i banchi della giunta di Patrizia Dattrino (Lega) con Tiziana Napoli (FDI) che aggiunge «peccato che una manciata di minuti più tardi sia stato smentito dalla stessa consigliera Napoli che ha dichiarato ai microfoni ‘scopro in questo momento che è stato tutto un sogno e stasera mi sono svegliata’. Una chiara allusione alle promesse mancate di Binatti e alla fondatezza di un possibile rimpasto di giunta, fermato probabilmente dalle segreterie provinciali dei partiti di maggioranza. Binatti ha mentito al consiglio comunale e ai suoi stessi consiglieri, un fatto inaccettabile, rimarcato dal voto contrario nei successivi atti del capogruppo di Fdi che ha la maggioranza assoluta dei seggi».
«Non solo Binatti mente sapendo di mentire, ma nella fretta di rassicurare tutti e forse anche se stesso sulla solidità della maggioranza in aula ha ignorato il disagio proprio di Napoli e del sodale di partito, nonché capogruppo di FDI, Michele Musone che, infatti, hanno espresso la loro contrarietà ad una variazione di bilancio sullo stanziamento di alcune somme al gattile e alla modifica del regolamento sui contratti» ha aggiunto Raffaele Sacco che incalza «il chiaro segnale della mancanza di una maggioranza politica in aula. Il segno che Binatti deve il prima possibile rimettere l’incarico e prendere atto del fallimento di un’azione amministrativa portata avanti guardando al mantenimento dei precari equilibri di potere piuttosto che al benessere dei trecatesi».
Emanuela Cazzadore rincara la dose «il segnale è evidente: il castello di carte di Binatti è crollato e, anche qualche consigliere di maggioranza ha preso coscienza di una situazione che non fa bene alla nostra comunità e di un’amministrazione tenuta insieme a colpi di promesse e sotterfugi» seguita dalla collega Anna Uboldi che aggiunge «stasera Binatti ha, come sempre, tentato di screditare le richieste delle minoranze millantando risultati straordinari, ma chi si loda… Quanto accaduto è il sintomo evidente della poca capacità di ascolto del primo cittadino e la dimostrazione che abbiamo sempre avuto ragione: con questo metodo non si va lontano».
A concludere è Marco Uboldi che analizza il canto del cigno della giunta Binatti e lo sgretolamento della maggioranza, tutta a trazione Fdi, che la sostiene. Il voto contrario del capogruppo è, di fatto, un voto di sfiducia nei confronti del sindaco e della sua giunta che dovranno tempestivamente trarne le conseguenze. Noi ci impegneremo fin da subito per garantire ai trecatesi un’amministrazione che possa continuare a esercitare il suo mandato nel migliore dei modi, cosa che Binatti e i suoi non hanno mai fatto e che, da ieri sera, non potranno più fare».