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Come il bilancio di Galliate si adatta alla crisi economica e alle manovre

Galliate - Nuovo Facebook-messaggio del sindaco Davide Ferrari ai suoi concittadini su un tema particolarmente spinoso e difficile: il Bilancio del Comune.

"Ne avete sicuramente sentito parlare in tanti - scrive il primo cittadino galliatese - il Governo taglia i fondi agli enti locali per preservare gli equilibri finanziari nazionali e cercare di frenare la crescita del debito pubblico. Spesso sui giornali e ai telegiornali si sentono le dichiarazioni di questo o quel sindaco che dice che i tagli sono insostenibili, che è impossibile andare avanti e che gli sprechi sono da qualche altra parte. Può darsi (anzi è sicuro) che gli sprechi siano altrove, ma dopo le "lagnanze" iniziali a noi amministratori tocca rimboccarci le maniche e cercare di far quadrare i conti con le risorse che abbiamo a disposizione, ottimizzando tutto quello che si può ottimizzare. Personalmente ritengo che anche in famiglia se sei abituato ad un certo tenore di vita e ad un certo punto ti vengono a mancare le entrate, cominci ad analizzare le tue abitudini di spesa al fine di mantenere la qualità della vita, ma spendendo qualcosa meno. Quindi anziché andare al ristorante due volte alla settimana, ci vado una sola, ma non rinuncio al piacere di andarci. Se fumo un pacchetto di sigarette al giorno, cerco di limitarmi a mezzo, ma non ci rinuncio. E così via... Ovviamente non tocco le spese indispensabili, come l'alimentazione o i servizi. Insomma non mi dispero, ma mi adatto. Proiettiamo questa realtà sul bilancio di Galliate. Vi siete mai chiesti quanto lo Stato ci ha tagliato? Ecco la risposta. Il 6% netto. Al 30 settembre abbiamo chiuso gli equilibri di bilancio con una spesa prevista di 9.278.000 contro una chiusura dello scorso anno pari a 9.872.000: un dimagrimento di 593mila euro. Checchè se ne dica, è (manco a dirlo) la prima volta che accade; nel passato infatti la cifra è sempre andata crescendo. Fino al 2010, quando si è stabilizzata, e al 2011, quando per la prima volta è scesa del 6%. Cosa fa il sindaco quando gli mancano il 6% delle entrate? Esattamente come fa una famiglia: non tocca le spese intoccabili: le spese per gli stipendi del personale, i servizi sociali, i contratti in essere, i mutui, ecc. Cerca di rimodulare gli altri servizi cercando di risparmiare, ma senza cancellarli, usa i risparmi per cancellare i debiti. E sopratutto va a caccia di sprechi! Ed è esattamente quello che stiamo cercando di fare, a volte con fatica, a volte magari rischiando di sbagliare. Abbiamo ridotto il deficit dei centri estivi del 50%, abbiamo colpito l'evasione alla mensa scolastica, abbiamo ridotto i costi del doposcuola, abbiamo rimodulato i servizi di spazzamento, abbiamo ridotto gli investimenti. Insomma dove si poteva risparmiare, senza eliminare il servizio, l'abbiamo fatto. Un esempio su tutti? Il pesante ridimensionamento delle spese del settore cultura e turismo: circa 70.000 euro in meno in un anno. Avete notato grossi cambiamenti nel panorama culturale e turistico di Galliate? Al contrario: il Settembre Galliatese è stato più brillante che mai, nessuna iniziativa culturale è stata tagliata, la lirica ha fatto il suo ingresso nel Castello, StreetGames e Master Guitar hanno continuato a far vivere il paese... Abbiamo semplicemente cambiato modello: non più "paga Pantalone" ma "paga la sinergia"; abbiamo speso settimane a creare progetti e relazioni costruttive, a cercare sponsor, a vendere il valore aggiunto del nostro territorio e delle nostre idee, dimostrando di crederci fino in fondo! Laddove possiamo, insomma, cerchiamo di portare un cambio di mentalità, che rappresenta il vero cambiamento nell'amministrazione del paese. Non sempre questo è possibile e magari qualcosa va storto o facciamo sbagli. Di questo ci scusiamo; tuttavia questo lo Stato centrale ci sta chiedendo e noi lo facciamo nella piena consapevolezza che ogni nostro sforzo contribuisce a ridurre il debito nazionale e alla salvaguardia della Nazione. Do more with less... fare di più con meno... questo è il nostro motto e i fatti ci stanno dando ragione".