Trecate - Sulla questione del monumento dedicato a Vittorio Dorè, ecco l'intervento di Marco Uboldi, consigliere comunale Pd e probabile candidato-sindaco alla prossima tornata elettorale per le Amministrative a Trecate: "La vicenda del monumento esterno al cimitero con evidenti simboli fascisti è causa di lunghe discussioni in città ma anche su tutti i giornali. Sulle ragioni storiche per cui quel cippo non è accettabile non mi soffermo, mi limito a dire che la memoria è importante e che ogni giorno dobbiamo ricordarci che libertà e democrazia sono state conquistate grazie al sacrificio di molti. Davanti alla questione monumento il sindaco Binatti ha fatto finta di niente, ha prima autorizzato questa opera (luglio 2017) ed ora si limita a scaricare colpe sugli uffici e sull’architetto del progetto, arrivando a dire che dell’opera non ne sapeva nulla e che si tratta della richiesta di un privato, ovvero della famiglia del defunto…anzi ad alcuni giornali ha dichiarato che è stata la madre della vittima a chiedere questo monumento, mi piacerebbe poter incontrare la mamma di questo povero ragazzo, penso abbia circa 115 anni e sarei onorato di fare la sua conoscenza. Ancora una volta Binatti dimostra di avere qualche problema con i concetti di “verità” e “assunzione di responsabilità”: un bel problema per chi ricopre i ruoli di Presidente della Provincia e Sindaco di Trecate. Ci sono molti dati evidenti e oggettivi in questa brutta storia. Nella presentazione dell’opera il professionista scrive: Tale progetto è funzionale non solo alla volontà della amministrazione comunale di Trecate per creare un rinnovato monumento civico, ma anche…” la famiglia del defunto non viene nominata viene chiamata in causa direttamente l’amministrazione. Casa Pound dichiara sugli organi di informazione: “E’ stato inaugurato il monumento Grazie al progetto portato a termine dal lavoro di militanti e simpatizzanti di CasaPound Italia” e ancora “Questo monumento frutto esclusivo del lavoro dei militanti”. La famiglia non viene mai contemplata perché è la destra più estrema a prendersi i “meriti”. La versione raccontata dal sindaco è piena di lacune, esattamente come la relazione dell’Architetto e di tutti i lavori eseguiti. Infatti il progettista scrive “ il progetto prevede la rimozione, la pulitura e il restauro della croce… e la realizzazione di un nuovo manufatto che inglobi la croce restaurata”. Tutto ciò è stato disatteso: la croce non è mai stata posizionata e i lavori autorizzati non sono stati eseguiti, chi voleva questa opera aveva ben altro fine rispetto alla commemorazione di una giovane vittima? L’architetto Bariani ha scritto ai giornali il giorno 12 dicendo che l’opera non è conclusa ed era oggetto di variante progettuale, peccato che la richiesta di variazione l’abbia presentata il giorno dopo… il 13 gennaio… è corretto? Tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole, nessuno escluso, questa opera dal punto di vista esclusivamente tecnico va rimossa o riportata al progetto autorizzato da comune e soprintendenza… e deve essere cancellato ogni richiamo al fascismo. Ora ci aspettiamo una presa di posizione del Sindaco Binatti che ha autorizzato un’opera simile nel piazzale delle Foibe (costo per i cittadini di 12.000 euro) realizzata dallo stesso professionista del monumento al cimitero. Il rispetto delle regole però è la base della nostra società, una precondizione che va oltre le idee politiche di ciascuno, e non può essere richiamato solo quando ci serve. Ci sono persone che trascurano questo aspetto e non è accettabile, cosi come non si può tollerare un sindaco che non si assume le responsabilità delle proprie azioni, che travisa i fatti, che sceglie un silenzio imbarazzante cercando altri su cui scaricare le colpe. Trecate merita di più, ne siamo convinti".