Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali di minoranza Giorgio Capoccia e Andrea Crivelli: "Abbiamo fotografato la “tabella orari di preghiera” del “centro culturale islamico ‘la pace’”, sito in “via c.so Roma n°208/210”, di cui viene indicato anche un numero di telefono di riferimento. C’è una tabella in cui vengono indicati i sei orari di preghiera quotidiani e in più l’orario della preghiera del venerdì e del isha. Il tutto contornato da scritte in arabo incomprensibili per la stragrande maggioranza dei trecatesi. Quando abbiamo raccolto le firme contro la creazione di un centro culturale islamico a Trecate, non eravamo stati tacciati dalla sinistra trecatese di essere quelli delle bufale e del “procurato allarme sociale”? A distanza di un anno e mezzo, ecco la verità nella sua più totale evidenza: il centro islamico era stato costituito come associazione già allora e oggi viene fatto riapparire “dal nulla” come per magia, magari nella speranza che non gli si possa più dire di “no”. La confusione con cui nasce è quella che denunciavamo da tempo: altro che “cultura”, l’unica cosa di cui si parla nel volantino è preghiera. Non sarà che l’uso del termine “centro islamico” sia solo una scorciatoia più semplice per cercare di aprire quasi di nascosto un luogo di culto, una moschea, a Trecate? In due anni di tempo, a fronte di una raccolta firme così partecipata da tantissimi trecatesi e di un presunto terrorista a distanza di scimitarra da piazza Cavour, possibile che il Comune non solo non abbia normato in maniera più restrittiva casi ambigui come quello appena descritto, ma addirittura “caschi dal pero”, come se non ne sapesse assolutamente nulla? Non possiamo che ripeterci la domanda che ci eravamo già posti ieri: silenzio complice?"