Share |

Crivelli e Capoccia: Ricorderemo i nostri marò ad ogni Consiglio comunale

Andrea Crivelli e Giorgio Capoccia

Trecate - È notizia di pochi giorni fa che  la Corte Suprema indiana ha respinto le istanze presentate dai due fucilieri di marina italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: Latorre chiedeva un’estensione del suo soggiorno in Italia, accordatogli dopo l’ictus che lo aveva colpito a settembre (il suo permesso scadrà il 13 gennaio); Girone chiedeva invece il permesso della Corte per poter trascorrere le festività natalizie in Patria con la propria famiglia.

«Auspicavamo l’approvazione della mozione che è stata discussa oggi in Consiglio Comunale – dichiarano i Consiglieri Crivelli e Capoccia – ma non eravamo fiduciosi: non possiamo dimenticare come l’Amministrazione Ruggerone abbia già bocciato la mozione da noi immediatamente presentata nell’Aprile 2012 dopo l’arresto dei marò, nella quale chiedevamo fosse esposto un manifesto di solidarietà (o anche semplicemente un tricolore) sulla facciata del nostro palazzo municipale, come avevano fatto molte altre amministrazioni locali in tutta Italia: una proposta vergognosamente respinta dalla sinistra trecatese. Una proposta avanzata oggi in un nostro emendamento e di nuovo bocciata».

«Sono oggi esattamente 1038 giorni che i nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati arrestati dalle autorità indiane – prosegue Crivelli – e insieme a Giorgio Capoccia abbiamo deciso di compiere un piccolo gesto dal grande significato: nel momento istituzionale più alto della nostra Città, il Consiglio Comunale, indosseremo il fiocco giallo che ricorda i nostri militari temporaneamente impossibilitate a tornare a casa».

«Da oggi in poi, durante le comunicazioni di apertura di ogni Consiglio Comunale, chiederemo la parola per ricordare da quanti giorni sono ingiustamente trattenuti i nostri marò – conclude Capoccia – e continueremo a farlo finché anche la nostra Città non  manifesterà concretamente la propria solidarietà ai due militari del San Marco e la propria riprovazione nei confronti dell’ingiustificabile atteggiamento portato avanti dall’India, riguardo a cui i Governi italiani che si sono succeduti sono stati incapaci di fornire una risposta incisiva ed efficace».