Trecate - “Le bandiere a mezz'asta e quegli enormi blocchi di cemento (si chiamano "new jersey") sono state le immagini più ricorrenti dopo l’attentato di Barcellona. Due immagini che rappresentano bene i sentimenti di molti italiani dopo l'ennesimo attentato dell'islam radicale in Europa, questa volta in Spagna: il cordoglio e la paura. Due sentimenti umani e comprensibili: ma forse il cosiddetto “Occidente” dovrebbe smetterla di pensare che l'ISIS si possa sconfiggere con i gessetti e comportarsi di conseguenza. Bisogna superare questa concezione difensiva da tardo medioevo: gli attentati non si evitano (solo) proteggendo le città con delle barriere, ma controllando i confini nazionali”: una riflessione a tutto campo quella del consigliere provinciale Andrea Crivelli, che tocca i temi all’ordine del giorno della politica nazionale e non solo.
L’altra preoccupazione di stringente attualità è quella sul fenomeno migratorio. “Sappiamo tutti che anche a Trecate sono stati assegnati dalla Prefettura 22 migranti – spiega il Consigliere provinciale – si tratta, evidentemente, di un tema di natura sovralocale, che i Comuni subiscono passivamente e senza confronto, al pari dei cittadini. Le scelte vengono prese di fatto a Roma, dove i territori sono poco più che numeri da far quadrare e non c’è alcuna considerazione reale delle diverse specificità locali: credo che nessuno abbia tenuto conto del fatto che Trecate sia la città del novarese con la più alta percentuale di stranieri, un dato che già genera complessi problemi di integrazione. Quando mi sono candidato, un anno fa, ad amministrare la nostra Città – conclude Crivelli – ho scritto ai miei concittadini che “Trecate è l’unico luogo che sento di poter chiamare ‘casa’”. Mi fa male e mi spiace vedere che le scelte che riguardano direttamente un territorio vengano prese altrove e lontano, senza alcun tipo di confronto con chi amministra e rappresenta i cittadini. E questo non vale solo per Trecate ma per i tanti Comuni, specie piccoli, della nostra Provincia, che si trovano in situazioni analoghe o anche peggiori di quella trecatese”.