Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Andrea Crivelli (Pdl): "Ho atteso pazientemente che le Feste Patronali di Trecate si concludessero prima di affidare al suo media alcune riflessioni che credo doverose e necessarie: questo perché sono convinto che non si addica a chi rappresenta – in qualsiasi veste – l’autorità civile alimentare polemiche durante una festa che non è solo culturale ma anche e prima di tutto religiosa, ma al contempo credo che, nel momento successivo, chi ricopre un ruolo amministrativo debba a maggior ragione portare il proprio contributo a una riflessione che è ormai divenuta indifferibile e urgente.
Già a inizio mandato, nel 2011, scrissi una lettera aperta al Sindaco (sempre disponibile online: http://bit.ly/198kZU5), subito dopo le prime Feste Patronali di questa Amministrazione: una lettera a cui seguì una interrogazione in Consiglio Comunale, a cui fu risposto con molte belle parole, formali impegni a valutare. E poi, concretamente, il nulla.
Mi immagino dunque che l’Amministrazione Comunale anche quest’anno sia più che soddisfatta di come siano andate le nostre Feste: diversamente, non è mai troppo tardi per ammettere i propri errori, purché sia punto di partenza per impostare un serio cambiamento per il 2014. Ho sempre creduto – e continuo a esserne convinto – che su certi argomenti non ci debbano essere steccati politici, ma soltanto il massimo tentativo di condivisione e partecipazione non solo da parte delle differenti espressioni partitiche e politiche, ma della cittadinanza intera.
Sia chiaro: il problema non riguarda soltanto la pioggia – che ha “rovinato” anche quest’anno buona parte del programma – o la data in sé. Il programma delle Feste Patronali 2013, già alla prima lettura, mi era sembrato inadeguato, scarno, mal organizzato.
Sia chiaro: condivido il fatto che le spese culturali debbano essere ridotte nell’attuale congiuntura economica e visti i tagli che i Comuni hanno subito dal governo centrale.
Sia altrettanto chiaro: non condivido affatto, però, che la scure dei tagli si abbatta su quella che dovrebbe essere la “Festa” per eccellenza della nostra Città; non condivido per nulla l’impostazione di politica culturale portata avanti dalla Vice Sindaco, che – a parte rare eccezioni – impegna risorse su una moltitudine di micro-eventi scarsamente partecipati e poi taglia sulle Patronali.
Se volessi fare della facile demagogia, potrei citare il fatto che dal Comune il 13 e il 14 Settembre venivano inviate mail di comunicazione per la seconda edizione della “festa dei popoli”, la famosa festa “multietnica” su cui tanto di potrebbe dire: ma non lo farò.
Mi limiterò a citare il fatto che, a differenza degli altri eventi le Patronali sono sentite, vissute: e le molte lamentele sentite di persona o lette sui social network in questi giorni sono la testimonianza più bella dell’attaccamento della nostra Città alle sue Tradizioni nel senso più alto e pieno della parola.
Mi limiterò a ribadire, ancora una volta, come l’Amministrazione Comunale dovrebbe prendersi un impegno da portare avanti con costanza e serietà per “restituire” San Clemente alla sua data naturale, l’ultima domenica di Agosto, non solo per motivi climatici, ma anche perché quella data si è rivelata “sentita” dalla stragrande maggioranza dei trecatesi, nonostante le vacanze estive.
Mi limiterò infine – me lo si conceda – a riportare umilmente alcune delle parole che il Cardinale Tettamanzi ha rivolto a noi, all’autorità civile, durante l’omelia della Messa Solenne di Domenica mattina: nel citare i valori da attuare nella ricerca del bene comune, per ultimo ha citato la “creatività”. Non credo che il cardinale Tettamanzi conosca la realtà politica trecatese: ma credo che quelle parole fossero quanto mai ispirate e veritiere".