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Daniela Villani (Pd) su primarie, Bersani e Renzi

Daniela Villani (Pd)

Trecate - Ci scrive Daniela Villani (Pd), assessore in carica ai Lavori pubblici nella Giunta Ruggerone e membro di spicco del Pd locale, visto che alle ultime Amministrative nel suo partito è stata di gran lunga la più votata. "Nel momento in cui tanti di noi si schierano pubblicamente a favore di uno dei due candidati del PD alle primarie – Bersani nel caso della maggior parte del nostro direttivo e gruppo di amministratori – desidero chiarire qual è la mia posizione in merito facendo alcune riflessioni di carattere politico più generale. Al di là di quello che sarà il mio voto personale, ritengo che sia più che mai necessario pensare a quello che avverrà dopo le primarie, quando il PD si troverà ad affrontare le “secondarie”, come le ha chiamate una volta Bersani, cioè le elezioni politiche vere e proprie. Sono queste la vera sfida, e si può sperare di vincerle solo con un partito il più possibile unito. Per questo penso sia meglio per tutti tenere in questo periodo toni moderati e rispettosi dei due candidati in campo, evitando inutili lacerazioni. Personalmente credo che essi rappresentino una ricchezza per il PD: Bersani si fa portatore dei valori più tradizionali della sinistra e porta in campo il suo grande equilibrio, pacatezza ed esperienza, mentre Renzi viene percepito come un leader innovativo e  può far convergere su di sé i voti di un elettorato più moderato e forse anche voti di protesta, sottraendone, speriamo, qualcuno anche a Grillo. Probabilmente dopo il primo turno nessun candidato avrà raggiunto il 51% dei voti, e quindi si dovrà andare al ballottaggio tra i due. L’appoggio di Vendola sarà a quel punto determinante e quasi certamente sarà per Bersani. Ma per vincere le elezioni politiche sappiamo bene che sarà indispensabile conquistare voti al centro e per questo Renzi potrebbe essere il grande valore aggiunto. Il fatto che i due si presentino alle primarie fa un gran bene al nostro partito, perché la competizione sposta i riflettori dei media su di noi e ci permette di guadagnare consensi. Francamente non trovo opportuna la “chiamata alle armi” dei due schieramenti, talvolta dettata più da ragioni di opportunità contingente che da vere scelte politiche. Ogni cittadino avrà modo di esprimersi liberamente in queste primarie, e poi saremo tutti uniti per vincere la partita vera".