Trecate - Interessante convegno organizzato da Claudio Di Bucci, candidato nelle fila di Fli a Trecate nelle prossime Amministrative in appoggio al candidato sindaco Roberto Almasio. Nel pomeriggio di sabato 30 aprile hanno accolto il suo invito l'on. Salerno, il candidato sindaco per il Terzo Polo avv. Pedrazzoli, l'avv. Faragona, il prof. Cavallaro e il dottor Savastano. L'incontro si è tenuto nella saletta-riunioni della Croce Rossa in viale Cicogna. "Solo tirando via i ragazzi dalla strada ed offrendo loro altre opportunità e scelte come la scuola, lo sport e l'istruzione - ha ribadito Di Bucci in apertura - si fa vera azione di prevenzione e si combatte il disagio e l'insicurezza. In questa campagna elettorale sento ancora una volta parlare di caserma dei Carabinieri: la struttura non solo va mantenuta, ma potenziata. Impensabile un suo ridimensionamento, così come si deve provvedere ad un servizio-presidio anche notturno. Dobbiamo fare in modo che anche la tecnologia, attraverso l'installazione di videocamere sul territorio, venga incontro all'operato delle forze dell'ordine. Ci dev'essere poi maggiore cooperazione ad esempio con la Polizia Municipale, cui vanno legati gli incarichi d'ufficio o burocratici, e gli agenti devono tornare per strada a fare i controlli. Se una città come Trecate è terreno fertile per l'illegalità e la delinquenza le aziende non vengono e gli imprenditori non investono. E la città finisce dritta in mano alla malavita non essendoci sviluppo. A Cameri e Galliate invece la situazione è decisamente migliore e qui si sta vivendo una stagione di sviluppo e di opportunità di lavoro. Trecate alla sera non ha un bar o un locale aperto; se la città è viva l'illegalità non si prende possesso del territorio. Dobbiamo agire in fretta - ha sottolineato Di Bucci - facendo leva su scuola, famiglia e oratorio. Trecate è diventata la base per azioni criminose molto pericolose: si pensi che qui vivevano importanti elementi della gang MS16, una delle bande sudamericane più pericolose, i cui elementi sono stati fermati dalle forze dell'ordine nel Milanese".
Interessante la testimonianza del professor Cavallaro, preside dell'Istituto Tecnico Mossotti di Novara: "Scuola, cultura e istruzione sono valori su cui si deve puntare per avere una società che crede nella legalità. Chi non è capace ad esprimersi che cosa fa? E' violento e delinque. Faccio il preside da tempo, ma solo oggi non avete idea di che salti mortali debba fare per far quadrare i conti della mia scuola dopo i rigorosi tagli della Riforma Gelmini. Una vera riforma è quella che crede negli investimenti per il futuro non quella che pensa solo a tagliare. Si deve andare per strada e riprendersi i ragazzi e riportarli a scuola. Oggi abbiamo classi di 30-31 elementi: ma con aule così sovraffollate si rischia solo di fomentare l'abbandono scolastico. E se i ragazzi smettono di venire a scuola che cosa credete che vanno a fare? Quale sarà il loro futuro? E poi vorrei fare un appunto ad alcuni genitori, diventati una sorta di sindacalisti delle malefatte dei figli: prima parcheggiano i loro ragazzi non controllando le pagelle o le comunicazioni che arrivano dalla scuola, poi si lamentano in modo anche forte con gli insegnanti se vengono bocciati o se sono destinatari di provvedimenti disciplinari. Sul bullismo bisogna agire in modo molto rigoroso e deciso. Il bullismo è sì fisico, ma anche verbale, attraverso minacce che arrivano via sms alle vittime. E poi sono sempre più le ragazze-bulle, a testimonianza che si tratta di un fenomeno non più solo maschile. Dobbiamo puntare sull'integrazione degli stranieri, che nella scuola significa in primis far imparare loro e bene la lingua italiana: ma come possono ragazzi di 15-16 anni che non sanno una sola parola d'italiano rimanere in classe per 5 ore al giorno, tutti i giorni? Novara ha ancora una situazione abbastanza 'normale' di certo paradisiaca rispetto a quello che stanno vivendo oggi i miei colleghi del Milanese, ma dobbiamo agire prima che sia troppo tardi".