Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dalla Federazione Pensionati Cisl di Trecate: “Da quando è nata la Lega Sindacale di Trecate (attualmente denominata RLS CISL) abbiamo sempre offerto grande collaborazione e avuto un corretto rapporto con tutte le Amministrazioni comunali che si sono via via succedute; ci dispiace quindi constatare che l’attuale Amministrazione e, in particolare il Signor Sindaco, dimostrino invece scarso rispetto delle opinioni non tanto nostre, quanto di una consistente rappresentanza della popolazione trecatese, in gran parte anziana e ricca di buon senso e attenta al bene comune. Siamo convinti che la funzione del Sindaco di una comunità democratica imponga allo stesso una sensibilità verso i cittadini (e i loro problemi) che, almeno in questo caso, l’attuale Sindaco sembra non avere dimostrato. Ci riferiamo al tono e alle argomentazioni espresse nel Consiglio comunale del 20 aprile scorso. Affermare che il Comitato è di iniziativa Politica-Partitica è falso e strumentale: tutti i suoi esponenti sono impegnati nel volontariato e nella società civile (Caritas; Croce Rossa; Mensa “Pane quotidiano”; Auser; Oratorio; ecc.); e poi quali sarebbero oggi i partiti a Trecate in grado di raccogliere 1.500 firme? Per quanto riguarda noi, pensionati della CISL, ci siamo mobilitati dopo la nostra adesione alla finalità del Comitato precedentemente costituitosi (si documenti signor sindaco…), con l’unico scopo di supportare una iniziativa a tutela degli interessi della popolazione, in particolare dei pensionati, che rientra nelle finalità della nostra cultura associativa. Non aver voluto ricevere e ascoltare (come sin qui accaduto) le argomentazioni e le proposte del Comitato è sbagliato: non bisogna mai avere paura del dialogo e del confronto, soprattutto per un sindaco che vuole essere di tutti, con chi si fa carico di un bisogno sociale e non certo di interessi particolari o egoistici. Riteniamo quindi opportuno far conoscere alla cittadinanza il nostro punto di vista: proponiamo di tenere aperta la casa di riposo comunale; essa potrebbe essere dedicata in particolare agli anziani autosufficienti, ai diurni, ai dimessi dalle strutture ospedaliere. C’è poi un estratto dal libro di Carlo Antonini dal titolo “Storia Politica Amministrativa di Trecate 1943-1983” dove alle pagine 202 e 203 si parla del vincolo permanente gravante sulla attuale Casa di Riposo: “L’immobile compravenduto dovrà essere destinato esclusivamente a ricovero di mendicità ed eventualmente a sede anche di ospedale e di ambulatori medici e a tal fine è fatto divieto all’acquirente di destinarlo a usi diversi”. Ricordiamo inoltre che la raccolta firme promossa dal Comitato ha tentato di sanare una mancanza della attuale Amministrazione comunale che, prima di decidere sulla chiusura della Casa di Riposo, avrebbe potuto trovare un modo per verificare l’opinione popolare. Ci permettiamo di rivolgere infine due domande: 1) conosceva il Signor Sindaco i vincoli esistenti sull’uso dell’immobile adibito a Casa di Riposo? È possibile, sia pure a posteriori, portare a conoscenza della cittadinanza qual è la prevista destinazione d’uso alternativa, congrua e migliore della attuale? 2) Perché, tenendo conto anche dei vincoli sopra richiamati, non rivedere invece la decisione di chiusura della struttura?”