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Enzo Zagaria: Grazie per quel 10% a Bellinzago!

Enzo Zagaria

Bellinzago - Riceviamo e pubblichiamo da Enzo Zagaria, candidato sindaco per una lista civica a Bellinzago: "La nostra lista senza il supporto di partiti e associazioni raccoglie più del 10%, un risultato importante che ha espresso il consenso di moltissimi giovani che non si sentono rappresentati, ma che non ci permette di essere in consiglio a rappresentare i nostri e lettori e a vigilare sulle decisioni che verranno prese. Visto che in campagna elettorale tutte le liste hanno sbandierato la partecipazione dei giovani e il loro coinvolgimento voglio vedere chi avrà il coraggio di rinunciare un seggio per permettere anche a noi di essere presenti con il nostro 10%. Sarebbe una visione elevata di democrazia partecipativa. In questo modo tutte le liste sarebbero rappresentate e la cosa pubblica non sarebbe come spesso è accaduto nelle mani di pochi. Questa campagna elettorale ci ha permesso di conoscere molte persone e di capire i problemi di Bellinzago. Saremo vigili e propositivi perché la nostra è una realtà che cresce. Il processo di cambiamento non può sempre essere immediato ma va alimentato giorno dopo giorno. Onore e un grosso augurio al nuovo sindaco che ha lavorato molti anni per raggiungere questo risultato e quindi va sicuramente premiata la sua tenacia. Anche a  lui rivolgiamo l’appello, sempre in un’ottica di trasparenza e democrazia,  come pensa di dare voce e rappresentanza al nostro 10% e alle centinaia di persone che vedevano un vero cambiamento politico  la nostra lista? Dobbiamo constatare che ancora una volta , come già successo in passato, a Bellinzago hanno deciso i militari, il loro apporto è stato decisivo poiché  in tutte le liste era presente  un rappresentante dell’esercito o dell’aeronautica. Questo dato fa riflettere  e pone molti quesiti per il futuro. Ultimo punto è un monito all’ufficio elettorale e al procedimento di spoglio dei voti nei vari seggi. Abbiamo constato che in nessun seggio, fatta eccezione al seggio n° 2 e in parte n° 4, viene applicato lo spoglio secondo la legge. L’art. 68, comma 3, del testo unico n. 570/1960 stabilisce espressamente che “è vietato estrarre dall’ urna una scheda, se quella precedentemente estratta non sia stata posta nella cassetta o scatola dopo spogliato il voto” e che è assolutamente fatto divieto fare mazzetti e gruppi di schede.  “La violazione delle anzidette prescrizioni comporta la pena della reclusione da 3 a 6 mesi (art. 96, secondo comma, del testo unico n. 570/1960)”. Abbiamo assistito a scene al limite della legalità. Scene che non si dovrebbero verificare neanche in paesi che hanno conosciuto la democrazia da poco. Scatoloni capovolti a terra con le schede sul pavimento, tutti i componenti del seggio che facevano mucchi e mucchietti di schede, porte dei seggi chiuse dove non era possibile entrare (seggio n° 3), presidenti di seggio (seggio n°9) che minacciavano intervento forze dell’ordine se facevi presente che lo spoglio andavo fatto secondo i termini di legge e che le porte dovevano stare aperte per permettere di controllare lo svolgimento dello spoglio. Questo non toglie nulla alla vittoria del nuovo Sindaco ma è una critica costruttiva per  i prossimi appuntamenti  elettorali. Sarà compito dell’amministrazione porre un intervento perché queste situazioni non si verifichino più in futuro e che venga rispettata la legge".