Trecate - Riceviamo e pubblichiamo da Mattia Felicetta (capogruppo Lega e consigliere delegato a Trecate su Progetti Europei, Anagrafe e Informatica): "Il federalismo nella visione della Lega si riferisce all'idea di devolvere maggiori poteri e responsabilità alle regioni italiane, riducendo il ruolo del governo centrale. Questa proposta si basa sull'idea che le regioni debbano avere una maggiore autonomia nella gestione delle loro risorse, decisioni economiche e affari interni, nonché un federalismo fiscale, che implicherebbe che alle regioni maggiori competenze sulla raccolta e l'utilizzo delle tasse. Da sempre è sostenuta la richiesta di maggiore autonomia per le regioni del Nord Italia, sostenendo una divisione di competenze e risorse. Questa posizione è stata spesso associata alla richiesta di un maggiore controllo delle risorse locali e alla riduzione dell'intervento del governo centrale. A questo punto, fatta la premessa di quanto esposto, potrebbe sembrare contraddittorio o incongruente sostenere una proposta presidenzialista con un premierato, un sistema politico che di solito comporta un rafforzamento del potere esecutivo centrale, che potrebbe andare in contrasto con i principi del federalismo che mirano a distribuire il potere tra livelli di governo più locali, radicati sul territorio e di risposta immediata alle richieste ed esigenze dei cittadini. È da analizzare nell’ottica che la partecipazione e l'autonomia delle regioni potrebbe risentirne in ambito decisionale. Se ciò contrasta con la visione federalista della Lega, potrebbe generare tensioni politiche e partitiche tra le coalizioni stesse. Inutile non considerare anche il tema divisivo, in quanto sostenitori, militanti e gli stessi elettori potrebbero essere interessati a valutare la coerenza ideologica della visione della Lega sul federalismo e la proposta alleata del premierato. Se la proposta sembrasse deviare significativamente dalla filosofia fondamentale della Lega, ciò potrebbe creare dissenso tra gli stessi sostenitori del partito. Per alcuni un aut-aut, per altri uno strumento di trattativa politica. In conclusione, il tutto dipenderà da come la proposta è strutturata e dalla sua capacità di conciliare la decentralizzazione del potere con la necessità di un forte esecutivo centrale. Fatto sta che cari sempre saranno i referendum di autonomia in Veneto e Lombardia, richieste di Regioni traino di una nazione, esempi del “fare bene” molte volte citato, tipico mantra leghista della politica locale. In fondo, da leghista, spero che non ci siano accordi su antitesi che facciano da “Ponte” per altri progetti di carattere nazionale, ma poco federale".