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Ferrara (Pd): Il cyberbullismo è un'emergenza sociale!

“Venga calendarizzata alla Camera la mia proposta di legge": la senatrice, prima firmataria del ddl prevenzione e contrasto del cyberbullismo, commenta il tentato suicidio della 12enne di Pordenone e auspica una rapida approvazione del provvedimento a tutela dei minori

Oleggio - «Quante vittime dovremo contare prima di arrivare a una legge per arginare il bullismo in rete?». La Senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge "a prevenzione e contrasto del cyberbullismo", commenta la notizia del tentato suicidio della dodicenne di Pordenone. «Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia, sembra che la ragazza sia fuori pericolo, ora l'importante è che non sia lasciata sola, mai più. Come lei ci sono molti altri giovani, giovanissimi, che vivono in solitudine una sofferenza che rischia di sfociare nei gesti estremi che ci troviamo a commentare anche oggi». Sulla vicenda stanno indagando gli inquirenti, dopo che la studentessa di seconda media ha lasciato due lettere prima di gettarsi dal secondo piano della propria abitazione. Il primo messaggio, di scuse, ai genitori, il secondo:"Adesso sarete contenti", indirizzato ai compagni di classe. «Parole che aprono scenari precisi rispetto alle sue motivazioni, su cui le indagini si stanno concentrando con il prezioso supporto della Polizia Postale». Il Ddl 1261, approvato all'unanimità dall'Aula del Senato lo scorso mese di maggio, dopo l'appello firmato da 30 senatori alla Ministra Boschi dello scorso autunno è finalmente entrato nel vivo del suo iter nell'altro ramo del Parlamento, con le audizioni presso le Commissioni congiunte, Affari Sociali e Giustizia, di Montecitorio. «Proprio oggi è la giornata della terza audizione, con esperti, associazioni e soggetti coinvolti», spiega la Senatrice novarese, già referente per il Cyberbullismo all'interno della Commissione Diritti Umani. «Colpita dal lutto di una mia ex alunna tre anni fa, una volta eletta mi sono subito messa al lavoro per concertare assieme a tutti i soggetti preposti le soluzioni migliori per limitare un fenomeno che, con il tempo, ha assunto i contorni dell'emergenza». A partire dal MIUR, dai Garanti dell'Infanzia e della Privacy alle associazioni come Telefono Azzurro e Save The Children, dalla Polizia di Stato alle aziende new media, quali Facebook e Google, fino alle associazioni dei genitori e degli studenti, tutti chiedono una legge. «Dietro alla mia proposta ci sono 3 anni di lavoro, tre anni di incontri nelle scuole, sui territori e con i ragazzi, che mi hanno chiamato, perfino durante le autogestioni, per affidarmi il loro disagio nel vivere appieno e con serenità la loro esperienza digitale». Un provvedimento che non si pone contro la Rete, ma che richiama all'uso positivo e sicuro del web istituendo una formazione scolastica continua e facilitando la segnalazione dei contenuti lesivi sui social network. Per quei minorenni che, spesso inconsapevolmente, si macchiano di reati riconducibili al cyberbullismo è prevista una procedura di ammonimento, mentre le azioni di recupero e sensibilizzazione saranno intraprese da un tavolo interministeriale permanente, istituito presso la Presidenza della Repubblica. «Una task force - continua l'esponente Democratica - per evitare inutili dispersioni di tempo e risorse, perché i ragazzi, già dall'infanzia, vivono e si relazionano attraverso il web. La tecnologia corre veloce, mentre la politica rischia di restare al palo. Abbiamo un testo base approvato all'unanimità in Senato: si parta velocemente da quello per la calendarizzazione. L'argomento richiede competenze precise e non ci si può improvvisare quando i più - conclude la Senatrice Ferrara - non sanno neppure che l'Italia ha già un Safer Internet Centre, coordinato dal Miur nell'ambito di uno specifico programma europeo e che in aprile la Ministra Stefania Giannini ha presentato le linee guida di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo. La proposta di legge mette a sistema i percorsi già delineati e sperimentati, nell'interesse dei ragazzi e di tutta la comunità, reale e virtuale».