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FERRARA (PD): SE ANCHE I GRILLINI FANNO GLI STRUZZI

La sen. Elena Ferrara (Pd)

Oleggio - "Come senatrice e cittadina - scrive la sen. Elena Ferrara - sono dispiaciuta di constatare che il Movimento 5stelle ha deciso di non decidere, commettendo lo stesso errore che imputano alla classe dirigente di questi ultimi 20 anni. E' da poco terminato l'incontro tra il Presidente incaricato, Pier Luigi Bersani, accompagnato dall'onorevole Enrico Letta, e i Capigruppo 5stelle al Senato, Vito Crimi, e alla Camera, Roberta Lombardi, nell'ambito delle consultazioni per la formazione del Governo. Nonostante la proposta di Bersani e il suo riconoscimento del ruolo del Movimento, i 5stelle hanno negato la fiducia, come pure un eventuale appoggio esterno, ribadendo la disponibilità a votare i singoli provvedimenti. Una posizione che esula dai principi costiuzionali: senza fiducia, almeno per un programma condiviso (i famosi 8 punti), non si può procedere ad alcun mandato. Quello di Grillo è un regalo al Pdl senza precedenti. Tra i punti da condividere con tutto il Parlamento non potrà quindi esserci la legge anticorruzione, né quella sul conflitto d'interessi. Inutile anche solo ipotizzare la non candidabilità di Berlusconi per la prossima legislatura. Resta il rammarico per un percorso, innovativo e radicale, che avrebbe potuto avviarsi nell'interesse del Paese. Altra ipotesi, prefigurata a Bersani da Crimi e Lombardi, guarda a un Governo 5 stelle, sostenuto da altre forze parlamentari. Le stesse, guarda caso, che si sono viste nuovamente chiudere la porta in faccia. E' questo il concetto di cambiamento e democrazia che alberga nel Movimento? Crimi, copione a parte, ha "tradito" una certa propensione al dialogo, giustificando il diniego con un esercizio di stile: "Non è possibile accordare la fiducia dopo 20 anni di mancate promesse". I Democratici hanno scelto la strada del cambiamento. Lo confermano gli 8 punti prioritari del nostro programma. Lo confermano le scelte di Laura Boldrini e Pietro Grasso alla presidenza delle Camere e i primi disegni di legge già depositati per arginare la crisi economica, come le disposizioni a sostegno dei Comuni per lo sblocco dei pagamenti a favore delle imprese, in deroga al patto di stabilità. Ignorare questi segnali significa mettere la testa sotto la sabbia e parlare di futuro guardando solo al passato".