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Ferrigato: Caro Freenovara ti scrivo...

Riccardo Ferrigato

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Riccardo Ferrigato. Un punto di vista su quanto sta accadendo nella vita politico-amministrativa di Trecate: "Caro direttore, da trecatese mi permetto di scrivere al suo giornale sulla questione del centro islamico e sulla raccolta firme organizzata per impedirne l'apertura. Leggere sul suo sito che il numero di trecatesi firmatari va aumentando (informazione tutta da verificare, tra l'altro) mi lascia una grande amarezza. Mi chiedo quali siano le motivazioni di chi firma e di chi fa firmare. Evidentemente non ci sono questioni di praticabilità (dove sarà il centro, quanto sarà capiente, quanto starà aperto ecc.) perché del centro nulla si sa, non ci sono informazioni, magari neppure si farà e, comunque, un'eventuale apertura sembra molto di là da venire. E quindi? Qualcuno parla di difesa dei nostri valori, ma non si capisce bene cosa intenda: se si trattasse dei valori cristiani, a me vengono in mente accoglienza e carità, se si trattasse di quelli occidentali, penso invece a uguaglianza, libertà e tolleranza, e mi pare strano che a nome di questi valori si impedisca l'apertura di un centro per i cittadini musulmani. E quindi? I consiglieri comunali Binatti e Crivelli scrivono in un comunicato "no alla moschea, prima i trecatesi", peccato che coloro che chiedono di aprire il centro probabilmente sono anche cittadini trecatesi e che gli stessi Binatti e Crivelli da settimane si occupano solo della presunta moschea. "Prima i trecatesi" è evidentemente uno slogan che vale solo per gli altri. E quindi? E quindi resta solo una possibilità: la paura dei cittadini per qualcosa che non si conosce. Cittadini che andrebbero rassicurati e non allarmati, perché è vero che si guadagnano voti e consensi ad agitare le paure delle persone, ma si distrugge la nostra comunità che è costituita e sarà sempre costituita da "trecatesi" ("originari", i figli dell'immigrazione dal Veneto, dell'immigrazione dal Sud…) e dagli ultimi, in ordine di tempo, "nuovi trecatesi" (quelli che vengono da Paesi stranieri). Perché non raccontare, per esempio, che esiste un centro islamico a Novara - aperto tra l'altro con l'amministrazione leghista - e non è crollato il mondo? Perché non invitare a conoscere i nuovi trecatesi, magari partecipando a iniziative come la festa dei popoli? Non sarebbe più utile per tutti cercare un dialogo e creare una collaborazione tra i cittadini? Perché dividere quando si può cercare di avvicinare? Sì, sarebbe più utile per tutti, tranne per chi deve raccogliere voti per tenersi stretta la poltrona e, a questo scopo, non si fa scrupoli a mettere i trecatesi gli uni contro gli altri. Chi fa la voce grossa in piazza ma in consiglio comunale - si veda quello di venerdì sera - quasi si nasconde sotto il tavolo pur di non affrontare la questione. Si coltivano i propri interessi contro quelli dei cittadini, cercandone il consenso a tutti i costi. Come quando si è deciso di togliere l'Ici, fingendo di non sapere che in pochi anni si sarebbero svuotate le tasse dei comuni, i quali avrebbero dovuto tagliare i servizi e alzare le tasse. Oggi si fomentano addirittura i trecatesi aizzandoli contro un'intera comunità sulla base di una differenza religiosa e di provenienza. Un domani faremo i conti anche con questo e, se non guardiamo tutti un po' più in là del nostro naso, be', la pagheremo cara. Altro che Tares! I costi di una comunità sbrindellata sono incalcolabili e a me viene il dubbio che quando Binatti e Crivelli dicono "prima i trecatesi" si stiano riferendo a due trecatesi in particolare. Loro due. Caro direttore, la ringrazio se vorrà pubblicare questo mio piccolo sfogo. Le auguro buon lavoro".