Galliate - In uno dei prossimi Consigli comunali si parlerà di un argomento tanto attuale quanto importante: le cosiddette barriere architettoniche. Il consigliere d'opposizione Marco Fortuna (che è il più giovane a sedere nell'assemblea cittadina) ha infatti proposto una mozione che sarà all'esame dell'Amministrazione comunale. Spiega: "Con la mia prossima proposta di deliberazione, inviterò l'esecutivo comunale ad adottare un piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) presenti negli edifici e negli spazi pubblici del comprensorio galliatese, congiuntamente agli uffici e agli organismi preposti e in conformità delle leggi nazionali e regionali vigenti. Una barriera architettonica è un qualunque elemento costruttivo che impedisce o limita gli spostamenti o la fruizione di servizi, in particolar modo a persone disabili, con limitata capacità motoria o sensoriale e il P.E.B.A. è uno strumento di gestione urbanistica per la pianificazione di interventi la cui finalità è rendere gli edifici e gli spazi pubblici accessibili a tutti, come previsto dalla Legge Finanziaria del 1986, n. 41. I P.E.B.A. dovevano essere adottati dai Comuni e dalle Province entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, ovvero entro il 28 Febbraio 1987; in caso contrario, le regioni avrebbero dovuto "commissariare" le amministrazioni inadempienti. La portata dei P.E.B.A. è stata successivamente integrata e ampliata dalla legge 104/92, art. 24, comma 9, che, dandone per scontata l’esistenza, ne prevedeva una semplice modifica: “I piani di cui all’articolo 32, comma 21, della citata legge n. 41/1986 sono modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate”. Galliate è attualmente sprovvista di un piano completo per l'eliminazione delle barriere architettoniche e io credo che sia arrivato il momento di attuare anche nel nostro territorio, quanto previsto dalla Legge 41. Con l’entrata in vigore in Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, il predetto diritto alla mobilità si è qualificato ulteriormente come diritto all'accessibilità, poichè oltre agli indirizzi rivolti alla piena inclusione sociale con disabilità, ha anche introdotto l'innovativo principio della progettazione universale (Universal Design), vale a dire della progettazione rivolta a tutti, con lo scopo cioè di realizzare edifici e ambienti di per sè accessibili a ogni categoria di persone, indipendentemente dalla presenza di qualche condizione di disabilità. Il quadro normativo riguardante la rimozione delle barriere architettoniche è molto ampio, ma il P.E.B.A dovrà in linea generale perseguire i seguenti obbiettivi: - Mappare e diagnosticare gli edifici pubblici di proprietà comunale aperti al pubblico, gestiti in forma diretta, per evidenziare i livelli raggiunti di accessibilità e mettere in rilievo le criticità da risolvere; - Definire un elenco degli interventi necessari, ordinati secondo una scala condivisa di priorità, con la relativa stima di massima dei costi di intervento necessari per una successiva programmazione attuativa; - Estendere successivamente il piano agli edifici di pubblica fruizione esistenti, siano essi di proprietà comunale o no, per definire la loro accessibilità attraverso lo spazio urbano pubblico".
Va infine aggiunto che Fortuna nelle ultime settimane aveva presentato (e fatto approvare) un ordine del giorno in Consiglio comunale che consentisse il Baratto amministrativo, dedicato a coloro che hanno dei debiti nei confronti del Comune (imposte locali) ed essendo impossibilitati a pagarli si impegnano ad effettuare dei 'lavoretti' per la comunità (sistemazione aiuole, verde pubblico e pulizia strade).