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Il duro commento (e attacco) di De Grandis - La Destra

Trecate - “Voglio ribadire i miei complimenti al nostro candidato Federico Binatti - ci scrive Ivan De Grandis, leader de La Destra di Storace - che, in questa campagna elettorale, ha dato una vera e propria lezione di stile. Sono fiero di lui e della nostra squadra, faccio a tutti un sincero ringraziamento per l’impegno e la passione. Contro Federico Binatti è stata condotta una campagna d’odio vergognosa, ma è emozionante sapere che comunque, nonostante tutto il fango lanciato, i suoi voti al ballottaggio sono raddoppiati; questo vuol dire che oltre quattromila persone hanno scelto Federico Binatti nonostante tutto quello che è stato vilmente detto e fatto. Mi chiedo come certi personaggi del centro-destra possano essere fieri di loro stessi e come possano guardarsi allo specchio ogni mattina, quando solo per motivi strettamente personali, hanno aiutato con il loro voto e con vigliaccate la sinistra a vincere. Un uomo di destra, prima di tutto è anticomunista, ma loro hanno preferito squallidi personalismi autodistruttivi. Oggi è veramente triste, per chi è di destra, vedere al governo della città la sinistra. Una sinistra che, spregiudicatamente, ha messo insieme tutto e il contrario di tutto pur di vincere la competizione elettorale, ma le ammucchiate, sia chiaro, non fanno governare. Un patto “scellerato” ha portato esponenti del centro-destra, anzi ormai ex esponenti del centro-destra, a sostenere quella stessa sinistra che, come ha detto il loro compagno Vendola vuole “abbracciare i fratelli rom e musulmani”, quella stessa sinistra che dopo la vittoria ha sventolato le vecchie e polverose bandiere rosse, simbolo di quella ideologia comunista che ha fallito ogni volta che è stata riproposta, causando solo milioni di vittime, miseria e tragedia. Noi abbiamo l’abitudine di sventolare il tricolore, simbolo della nostra amata Italia, che noi chiamiamo ancora “Patria”, anche se gli sventolatori rossi, ce la vogliono far chiamare “paese”. Quei signori non sanno forse che il “Muro di Berlino” è caduto nel 1989 e con lui il comunismo. Sentir parlare di città liberate da chi predica una ideologia oppressiva e antiliberale, fa sensazione, come fa sensazione sentirli definire “Democratici” quando indossano solo una maschera che hanno abilmente tolto subito dopo il voto. Ma l’Italia, l’amata Patria, è nata Romana e Cristiana, e non morirà rom e musulmana”.