Trecate - "Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale - si legge in una nota stampa del comitato promotore per la raccolta firme contro la chiusura della Casa di riposo 'F.lli Russi' di Trecate, guidato da Sergio Amidani - l’amministrazione Binatti ha respinto la petizione sul salvataggio della Casa di Riposo proposta dal nostro comitato e accompagnata da più di 1.500 firme. Oltre ad un prezioso servizio pubblico, Trecate perde un pezzo di storia e di cultura cui hanno contribuito intere generazioni di politici locali, di destra e di sinistra, accomunati dalla capacità di pensare al bene comune e non solo al consenso elettorale. Siamo convinti che nel tempo molti si renderanno conto del danno procurato all’intera comunità e forse si pentiranno di avervi contribuito fattivamente. Sconcerta la gravità del fatto in sé ma anche il rapporto con i cittadini adottato da Binatti su un tema così sensibile. Fino all’ultimo abbiamo creduto nella possibilità di essere ascoltati ed è quasi incredibile che il sindaco “di tutti”, “sempre presente”, che ha “aperto” il suo ufficio a chiunque voglia parlargli, non abbia trovato opportuno ricevere chi è portavoce di tante persone. Che credibilità ha la sua parola, spesa con la promessa di incontrarci se, dopo averla dichiarata pubblicamente in consiglio e più volte ribadita tramite gli organi di stampa, viene poi così palesemente e clamorosamente disattesa? Ieri sera ha prima tentato l’infantile mezzuccio di invertire l’ordine del giorno del consiglio nel vano tentativo di evitare la nostra presenza in sala e poi ha addirittura dichiarato di aver deciso di non incontrarci perché il comitato sarebbe “politicizzato” dalla presenza di persone che sono, o hanno fatto parte, di formazioni politiche di minoranza in consiglio. Ma in quale paese civile e democratico hanno diritto di udienza presso le istituzioni solo le persone o le organizzazioni gradite alla maggioranza di turno! La verità è che ha voluto sfuggire al confronto sul merito delle possibili soluzioni e si è rifugiato nel terreno della permanente campagna elettorale, a lui certamente più congeniale; ma perché? Di cosa ha avuto paura? Temeva che le sue argomentazioni non reggessero al cospetto delle nostre proposte? E’ semplicemente incapace di confrontarsi con chi la pensa diversamente da lui, oppure ci sono altre ragioni che non possono essere pubblicamente dibattute? L’ostinata indisponibilità al salvataggio della struttura pubblica, correlata agli indubbi vantaggi che ne derivano per la nuova casa di riposo privata, alimenta inevitabilmente il dilagare dell’opinione che si faccia politica solo per favorire determinati interessi: possibile che un giovane politico con le sue ambizioni non abbia intuito questo pericolo anche in termini di immagine personale? Ognuno giudichi come crede, noi ci limitiamo a dire che Binatti passerà alla storia come il sindaco che ha chiuso la storica casa di riposo pubblica di Trecate, senza nemmeno avere il coraggio di assumersene la responsabilità e di confrontarsi pubblicamente con i suoi concittadini che gliene chiedevano conto".