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Il Novarese al centro della lotta al cyberbullismo

Presentati in Senato linee guida MIUR e ddl contro cyberbullismo. Dalle istituzioni plauso al contributo del territorio

Oleggio - Novara-Roma: filo diretto contro il cyberbullismo. Tanti i novaresi impegnati nel percorso di tutela del web che hanno partecipato con interesse all'incontro di ieri a Roma “Non più bulli e cyberbulli”, promosso dal Ministero dell'istruzione, per la presentazione delle Linee d'orientamento per il contrasto a bullismo e cyberbullismo e del ddl 1261. «L'Italia con il ddl e le linee d'orientamento - spiega la Senatrice Elena Ferrara - si mette nelle condizioni di rispondere alle sfide del futuro con entusiasmo, speranza e partecipazione. L'impegno per mettere a sistema esperienze, buone prassi, competenze e risorse era indispensabile per dotare tutta la comunità, non solo quella digitale, degli strumenti necessari a rispondere alle richieste che pervengono dagli stessi ragazzi». Per queste azioni, come ha annunciato la stessa Ministra Stefani Giannini, il Miur ha stanziato 2 milioni di euro. «Proprio nel novarese - sottolinea Ferrara - si è verificato il noto caso drammatico di cyberbullismo, ma la città e il territorio hanno saputo reagire, costruendo una “rete”, in cui convergono tante realtà istituzionali, impegnate nell'educazione dei ragazzi, ciascuno con le proprie competenze. Esperienze trasversali che hanno fornito spunti e contributi, che sono poi confluiti nel disegno di legge».

Oltre alla Senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, a Palazzo Giustiniani sono intervenuti anche la professoressa Gabriella Colla, responsabile dei progetti didattici dell'Ufficio scolastico provinciale, l'avvocato Anna Livia Pennetta, presidente dell'associazione CaMiNo e autrice del libro “Responsabilità giuridica per atti di bullismo”, Daniela Rossi, dirigente scolastica dell'Istituto Verjus di Oleggio, che ha illustrato il progetto "Fragile - Maneggiare con cura", nato per dare una risposta concreta al caso di Carolina e frutto di un protocollo fra l'isituto scolastico che la ragazza frequentava, enti territoriali e forze dell'ordine. Insieme con lei, anche le referenti delle due autonomie scolastiche Raffaella e Sabina Bovio, oltre ad Annalisa Bonini docente e assessore all'istruzione del Comune di Oleggio. Con loro anche Paolo Picchio, padre della ragazza.

«Un importante contributo a questo percorso – ricorda la Senatrice – è arrivato anche dal “Progetto per Tommaso”, attivo dal 2009, grazie all'impegno congiunto di Rotary club Val Ticino Novara, presieduto da Susanna Borlandelli e dal Dipartimento materno infantile dell'Asl di Novara, diretto dal dottor Carlo Alberto Zambrino. Un'iniziativa nata anch'essa da una tragedia, che ha colpito un adolescente novarese, dando vita a un percorso pioneristico che, attraverso la “peer education”, ha già incontrato più di 4000 studenti e formato oltre 200 giovani educatori».